Tecnica di allattamento al seno, secondo i pediatri

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Secondo gli esperti in pediatria una madre deve assumere qualsiasi posizione confortevole e rilassata per allattare il proprio bambino. E deve sostenere il suo seno con la mano per essere sicura che sia centrato con la bocca del lattante, riducendo ogni rischio e fastidio.

Il centro del labbro inferiore del lattante deve essere stimolato dal capezzolo in modo che si verifichi il riflesso e che la bocca si spalanchi. Il lattante deve essere incoraggiato ad afferrare quanto più seno e areola riesce, posizionando le labbra a 2,5-4 cm dalla base del capezzolo. La lingua del neonato quindi comprime il capezzolo contro il palato duro. Inizialmente, occorrono almeno 2 minuti perché si instauri il riflesso di rilascio del latte.

Il volume di latte aumenta con la crescita del lattante e della stimolazione mediante suzione. La durata della poppata è solitamente determinata dal lattante.

Alcune madri necessitano di un tiralatte per aumentare o mantenere la produzione del latte materno; nella maggior parte dei casi, le madri, producono un totale di 90 min/die di spremitura del seno diviso in 6-8 sedute. Latte che sarà sufficiente per un lattante che non è direttamente allattato.

Il lattante deve nutrirsi da una mammella fino a che questa si ammorbidisce e la suzione rallenta o si interrompe. La madre può interrompere la suzione con un dito prima di rimuovere il lattante da un seno e offrendo al lattante l’altro seno.

Nei primi giorni dopo la nascita, i neonati possono essere allattati da un solo lato; poi la madre deve alternare i lati con ogni poppata. Qualora il lattante tenda ad addormentarsi prima di un’adeguata alimentazione, la madre può rimuoverlo quando la suzione diminuisce, fargli fare il ruttino e spostare il bambino dall’altro lato. Questa alimentazione “alternata” mantiene sveglio il lattante per l’alimentazione e stimola la produzione di latte in entrambe le mammelle.

Le madri devono essere incoraggiate ad alimentare in base alla richiesta oppure da circa ogni 1,5-3 h (8-12 pasti/die), con una frequenza che decresce gradualmente con il tempo; alcuni neonati < 2500 g possono aver bisogno di alimentarsi ancora di più per prevenire l’ipoglicemia. Nei primi giorni, i neonati possono avere bisogno di essere svegliati e stimolati; ai lattanti di piccole dimensioni e ai neonati pretermine tardivi non deve essere consentito di dormire per lunghi periodi durante la notte. I neonati di grandi dimensioni nati a termine che si nutrono bene (come evidenziato dalla costituzione delle feci) possono dormire più a lungo. Alla fine, una tabella che consenta al lattante di dormire il più possibile durante la notte è di solito la soluzione migliore sia per il lattante che per la famiglia.

Le madri che lavorano fuori casa possono tirare il latte per mantenere la produzione di latte mentre sono lontane dai figli. La frequenza varia ma deve essere all’incirca uguale al programma di alimentazione del lattante. Il latte materno tirato deve essere immediatamente refrigerato se deve essere utilizzato entro 48 h; e immediatamente congelato se deve essere utilizzato dopo 48 h. Il latte refrigerato che non viene utilizzato entro 96 h deve essere buttato via a causa di contaminazione batterica. Il latte congelato deve essere scongelato mettendolo in acqua tiepida; l’uso del microonde non è consigliato.

Complicanze dell’allattamento al seno nel neonato

La principale complicanza è l’ipoalimentazione, che può portare a disidratazione e iperbilirubinemia. I cui fattori di rischio interessano i lattanti piccoli e prematuri e le madri primipare, che si ammalano, oppure che hanno avuto parti difficili o impegnativi.

Una valutazione grossolana dell’adeguatezza della nutrizione può essere eseguita mediante la conta giornaliera dei pannolini. All’età di 5 giorni, un neonato normale bagna almeno 6 pannolini/die e sporca con le feci almeno 4 pannolini/die; numeri più bassi suggeriscono scarsa idratazione e iponutrizione. Inoltre, le feci devono cambiare da meconio scuro alla nascita a marrone chiaro e poi giallo. Anche il peso è un ragionevole parametro da seguire; l’incapacità di raggiungimento dei punti di riferimento della crescita suggerisce iponutrizione. La costante agitazione prima delle 6 settimane, può anche indicare ipoalimentazione.

Una disidratazione sospetta si ha quando diminuisce l’intensità del pianto del bambino e la pelle diventa turgida; letargia e sonnolenza sono segni estremi della disidratazione e devono indurre prontamente a eseguire esami per ipernatriemia.

foto crediti pixabay

 

Giovanna Manna

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