Marilyn Monroe, la diva che ha fatto girare la testa a tanti uomini avrebbe compiuto oggi 96 anni. E’ morta all’età di 36 anni
Curve mozzafiato concentrate in un metro e 66 di altezza, perfetta pin-up del suo tempo, aveva labbra carnose, di colore sempre rosso vivo, capelli biondo platino, dietro all’intuizione di Emmelline Snively, direttrice della Blue Book Modeling Agency, che fu lei a inventare quel colore insolito, sfacciato e intrigante, che ancora oggi tutti chiamano “biondo Marilyn”.
E il segreto della sua pelle di porcellana, Marilyn lo coltivava con tante coccole, che amava farsi fare.
Non andava a letto mai non struccata. Si lava il viso con acqua e sapone e curava la sua bellezza con prodotti delicati e naturali. Usava tonico neutro, fino al contorno occhi.
In un documento datato 27 marzo del ’59, rilasciato dal suo dermatologo del momento, Erno Laszlo (fondatore dell’omonimo brand e guru di tante dive), per la pulizia del viso Marylin usava prodotti naturali e a base di Phelityl, un complesso idratante ideato dallo stesso Laszlo che aveva, e ha, ancora oggi, un Ph molto simile a quello della pelle al naturale.
Un trucco, ovviamente, studiato per le dive. Che poi ognuna faceva proprio.
A raccontarlo è Antonio Ciaramella, autore di Make-up, 100 anni allo specchio (Edizioni Efesto, 2015). “Prima di un ciak o di uno shooting fotografico.
Marilyn si sottoponeva a diverse ore di trucco e il suo volto appariva sempre bellissimo, fresco, giovane, senza imperfezioni e scolpito.
Grazie anche ad un gioco di luci e di ombre, con effetti di illusioni ottiche che ancora oggi si utilizzano, anche nel campo del cinema e della tv.
La vasellina, ad esempio, era all’epoca dei fatti, considerata come un vero e proprio toccasana e primer. Uno degli ingredienti fondamentali per una pelle di porcellana, anche nel mondo del cinema e della televisione.
Serviva per fissare il cerone, e non farlo sgretolare. Veniva applicata sopra ad una base idratante.
Di colore trasparente, in sintonia con ‘incarnato diafano, che aveva l’attrice.
E poi, un correttore (nel 1954 Max Factor produceva Erace), il primo da applicare nella zona sotto oculare.
“Marilyn era molto cosciente delle caratteristiche del suo viso e utilizzava un fondotinta più scuro per ombreggiare e snellire il viso, illuminando la parte centrale e scurendo i lati del naso che lei stessa definiva troppo “a patatina””, ricorda Ciaramella.
Inoltra, le sopracciglia, erano portate dall’attrice ad ali di gabbiano, per dare più verticalità al viso, e su tutto l’occhio, veniva applicato un ombretto bianco avorio, per dar vita a un’ombreggiatura, sfumata verso l’esterno, mentre sulla palpebra mobile il segreto era quello di applicare un po’ di talco, per rendere la zona della palpebra, ancora più luminosa e iridescente.
Per ingrandire l’occhio, matita bianca, come si fa ai tempi nostri, una bordatura realizzata con una matita marrone appuntita o con eyeliner, e per il tratto finale, sempre in linea con la palpebra, che veniva tirata su, per uno sguardo all’«infinito», coem osava definirlo la stessa Monroe.
Infine, delle immancabili ciglia finte e tanto mascara.
Labbra rosso fuoco, dal sottotono blu, con trucchi applicati per compensare le riprese cinematografiche in technicolor che avrebbero conferito un tono aranciato al viso. Il colore blu, aiuta a sbiancare i denti, e viene molto utilizzato ancora oggi.
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