Secondo un recente studio condotto in Nuova Zelanda su giovani adulti normopeso, sia maschi che femmine, consumare un pasto mentre si lavora davanti al pc riduce il senso di sazietà dopo pranzo e fa aumentare repentinamente i livelli di stress in chi lo fa.
I ricercatori sono arrivati a questo risultato dopo aver confrontato più parametri in risposta a due diverse modalità di consumo del pasto: in condizioni di tranquillità, lontano dalla postazione di lavoro, oppure mentre le persone portavano a termine, in un tempo stabilito, un compito predefinito davanti al computer.
Ebbene, in entrambi i casi è stata proposta una pizza standard (con formaggio e prosciutto) da consumare per intero o parzialmente. I primi la mangiavano mentre erano a riposo, i secondi mentre erano impegnati a trascrivere, entro 20 minuti, una serie di colonne di numeri.
Da qui, i ricercatoti hanno capito che lo stress è risultato essere più evidente: in assenza di lavoro, con i livelli pre-pranzo di stress più bassi di quasi due terzi mangiando la pizza; sotto lo stimolo del lavoro, invece, erano quasi raddoppiati.
Discorso che cambia, ulteriormente, sottolineano i ricercatori, quando si prendono in considerazione soggetti sovrappeso. In questi casi, si registra anche un aumento della quantità di calorie assunte tra chi mangia senza allontanarsi dal pc.
L’uso del pc previene e contrastare ritardi di memoria, parola di esperti. A dirlo un nuovissimo studio apparso su Neurology.
Questa attività funzionerebbe da stimolo per il cervello e contrasterebbe il rischio di disfunzioni cerebrali, in particolare quelle legate alla memoria, e lievi decadimenti cognitivi. Oltre all’utilizzo del computer, altre attività stimolanti simili sarebbero il gioco, l’artigianato e la partecipazione ad attività sociali.
Il deterioramento cognitivo lieve è una condizione che può sopraggiungere con l’avanzare dell’età ma che non è collegata alla demenza. Si tratta, di una patologia più lieve che prevede che le persone impieghino più tempo o abbiano più difficoltà nel comprendere le informazioni che acquisiscono, ad esempio attraverso una discussione o un testo scritto.
Alcuni studi precedenti hanno dimostrato che ci sono collegamenti tra il deterioramento cognitivo lieve e lo stato di demenza: il primo potrebbe essere un sintomo precursore della seconda patologia.
Come afferma Yonas E. Geda, ricercatore della Mayo Clinic di Scottsdale, in Arizona, uno degli autori dello studio, ad oggi non esistono farmaci per trattare il deterioramento cognitivo lieve e quindi è molto importante eseguire azioni di prevenzione e in generale tenere attivo e stimolato il cervello.
Per questo, dopo aver analizzato i dati di 2000 persone con età compresa tra i 78 anni che non presentavano il deficit all’inizio dello studio, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che utilizzare il computer in età avanzata poteva essere associato ad un rischio inferiore del 30% di contrarre deficit cognitivi lievi.
Altre attività, come le attività sociali, ad esempio, frequentare gli amici, giocare (anche ad un semplice cruciverba), potevano essere associati a rischio inferiore di sviluppare lievi deterioramenti cognitivi.
Un’altra attività associata ad un il rischio inferiore di ben il 42% era quello di tipo artigianale o manuale.
Arriva a Roma nel Complesso Ex Cartiera Latina, in Via Appia Antica, la mostra dedicata ai computer vintage. Dall’Apple II al Commodore Pet 2001, dall’Olivetti Programma 101 del 1965 all’Altair 8800, il primo personal computer maneggevole e basso costo che rivoluzionò il mercato nel 1975. In mostra a Roma, il 27 e 28 aprile, con una delle più grandi raccolte di computer che hanno fatto la storia del Pc.
Al Vintage Computer Festival si potranno conoscere e provare tanti esemplari d’epoca e rarità tuttora funzionanti che risalgono a metà degli anni Sessanta e vanno fino al 1990. Ci sono pure l’Imsai 8080, il computer di War Games, ma anche l’Osborne 1 il primo computer portatile, l’Ibm, Apple Lisa e Macintosh, Commodore Vic20 e 64, Sinclair Spectrum, Atari, Amstrad, i dimenticati MSX e tanti altri dispositivi poco conosciuti ai non addetti ai lavori.
Durante la manifestazione, si potrà anche assistere a workshop e incontri. Ospite d’onore della mostra sarà Liza Loop, pioniera americana della didattica digitale. Autrice di libri e manuali di informatica, famosa per l’uso innovativo dei pc nelle scuole e per le sue riflessioni filosofiche sull’apprendimento multimediale.
Nel 1975 ha creato infatti a San Francisco due centri di computer aperti al pubblico.
Il festival è organizzato dal Vintage Computer Club Italia (membro della Vintage Computer Federation Usa) che promuove a livello nazionale la conoscenza della storia dei personal computer.
Una macchina come un computer può riuscire a battere anche un dermatologo nella scoperta di melanomi maligni.
Arriva infatti un software ispirato al funzionamento del cervello umano che ha mostrato di essere più abile di 58 dermatologi di 17 Paesi del mondo. Identificando, a partire da 100 immagini di casi dubbi, una percentuale maggiore di melanomi.
A rivelarlo uno studio appena pubblicato su Annals of Oncology da un team di scienziati tedeschi, francesi e americani.
La sfida tra dermatologi e intelligenza artificiale è avvenuta in due fasi. Nella prima fase le condizioni erano di parità assoluta: sia la rete neurale che gli esperti dovevano arrivare a una diagnosi partendo soltanto da 100 immagini di sospetti melanomi. Il risultato ha evidenziato poi la maggiore precisione della macchina: 95% di successi, contro l’86,6% ottenuto dai dermatologi. Nella seconda fase del test, oltre alle immagini di partenza, i dermatologi potevano consultare anche informazioni cliniche associate alle foto, e ingrandimenti. Ciò ha permesso di migliorare la precisione delle diagnosi facendo riconoscere l’88,9% dei melanomi.
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