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La melatonina, ossia l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, avrebbe un ruolo determinante nella possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2: questo è quanto è stato rivelato da uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Imperial College di Londra e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics, secondo cui, le probabilità di ammalarsi di questa patologia, aumenterebbero per tutti quei soggetti con una mutazione genetica in un recettore della melatonina.

In sostanza, è stato rilevato che i portatori di 4 mutazioni nel recettore in questione, chiamato MT2, avrebbero 6 probabilità in più di sviluppare il diabete rispetto alla norma.

Durante un test, alcuni volontari che hanno subito volontariamente i disturbi nel sonno per tre anni, hanno sviluppato temporaneamente i sintomi del diabete, a conferma che esiste un collegamento fra melatonina, responsabile anche di sonnolenza e abbassamento della temperatura corporea, e questa patologia invalidante. Questo, sarebbe possibile, in quanto, la melatonina avrebbe un ruolo attivo nel rilascio dell’insulina, un altro ormone capace di regolare i livelli di zucchero nel sangue, e che secondo i ricercatori, tali combinazioni di mutazioni, sebbene siano rare, sono proprio le responsabili in quanto capaci di intaccare il rapporto tra melatonina e il rilascio di insulina.

Tale studio, confermerebbe, pertanto, un altro precedente, che aveva scoperto che i lavoratori con turni notturni sono più inclini a sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

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