Spread the love

Una storia da far venire la pelle d’oca, quella in cui è stato protagonista un ragazzino autistico, che non si è mai ribellato agli insulti, umiliazioni, calci e pugni, subiti per conto della sua maestra e assistente sociale.

Michele per almeno sei mesi è stato picchiato e offeso dalla professoressa Maria Pia Piron, di 59 anni, e dall’assistente sociale Oriana Montesin, di 55. Per quattro giorni, le due donne, sono state filmate dalle telecamere nascoste installate dai carabinieri.

Le riprese iniziano il 3 aprile. La scena è sempre la stessa. Michele è seduto a una scrivania, in mano un pennarello con il quale scarabocchia un quaderno.

Non strilla e non reagisce. Neppure quando l’assistente sociale gli si avvicina e lo strattona tirandolo per i capelli e le orecchie. Poi la Montesin torna a sedersi. Ma non gli da tregua, si vede la donna afferrare qualcosa e avvicinarsi di nuovo a lui, con in mano una bacchetta con il quale lo percuote al capo e al volto. Lo costringe a restare in piedi, poi a inginocchiarsi.

E Michele sempre zitto. È terrorizzato: appena una delle due donne muove qualche passo, porta le mani davanti al volto per proteggersi. In un altro giorno la maestra lo minaccia di prenderlo “a calci in culo”, mentre l’altra lo definisce un “letamaio”.

Un’altra volta lo minacciano di “spaccargli la faccia” e lo definiscono “porcone” perché Michele dalla paura non è riuscito a trattenere la pipì. E poi come annotano i carabinieri, lo puliscono con un detersivo per i mobili.

Puliscono il suo volto e suo corpo con un detergente per la casa. Lo definiscono “vegetale”.

Fortunatamente, questo orrore termina quando i carabinieri si presentano in aula e arrestano le due.
Per loro, però arresti domiciliari e il risarcimento di 10.000 euro a testa.

Un po’ poco no?