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La piccola Nicole era da sola nell’abitazione, mentre la mamma era uscita di casa per pochi minuti, come avrebbe rivelato agli investigatori.

Avrebbe anche chiuso a chiave la porta d’ingresso.

Per questo Nicole sarebbe poi uscita dalla finestra.
Resta in piedi anche l’ipotesi che la bambina non abbia fatto tutto da sola. Qualcuno potrebbe averla aiutata a far uscire dalla finestra di casa, abitazione che si trova nelle campagne di Sant’Angelo Limosano (Campobasso), e portata via con sé.

Al mattino seguente, quella stessa persona o un suo complice potrebbe averla fatta ritrovare. Ma chi poteva – si chiedono gli investigatori – avere interesse a compiere un gesto del genere e perché? La prima pista potrebbe essere quella di un parente che avrebbe voluto infliggere una sorta di punizione alla mamma. Ma si tratterebbe per ora di una semplice ipotesi. Per questo tutti i familiari sono stati ripetutamente sentiti dagli investigatori: genitori, nonni e anche conoscenti della famiglia. Sotto esame ci sono anche i messaggi che alcuni parenti di Nicole si sono scambiati in quelle ore.

La piccola ricordiamo è stata ritrovata domenica mattina. Dai soccorritori e polizia tra i roghi dopo una notte al gelo. Il suo giaccone rosa è stato decisivo per permettere di individuarla: un puntino rosa tra i rovi, in fondo a una scarpata in contrada Oreste. “Era bloccata dai rovi in una zona particolarmente impervia, non poteva muoversi”, spiegano gli uomini del soccorso alpino scesi a terra. La piccola Nicola era in piedi, seguiva con la testa i movimenti dell’elicottero. Avvolta in una coperta termica, con solo qualche leggerissimo graffio, è stata portata in salvo in elicottero. Illesa e non particolarmente spaventata: “Voglio fare merenda”, ha detto agli uomini del soccorso alpino.

ph crediti todayit

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