Nelle settimane scorse l’Ue ha chiesto a Temu di fornire informazioni sulle misure messe in campo per prevenire vendita di articoli illegali e e rilativi rischi per la tutela delal salute dei consumatori.
L’indagine, aperta ai sensi del Digital services act, potrebbe portare ora anche a multe fino al 6% del giro di affari annuo di Temu.
Bruxelles ha deciso di aprire, pertanto, un’indagine dopo un’analisi preliminare del rapporto di valutazione dei rischi consegnato dal retailer cinese a settembre scorso e delle sue risposte ai quesiti formali posti dall’Ue a giugno e ottobre di quest’anno.
I funzionari Ue hanno inoltre utilizzato le informazioni condivise dalle autorità nazionali e in particolare il coordinatore irlandese dei servizi digitali.
Infatti Bruxelles intende verificare quanto i meccanismi di ricompensa degli utenti – progettati per essere simili a giochini online – di Temu possano creare dipendenza ripercuotendosi sul benessere psicofisico dei suoi utenti.
Un altro filone d’indagine è la trasparenza dei parametri usati nei sistemi di raccomandazione dei contenuti di Temu, chiamata anche a rispettare l’obbligo di consentire l’accesso ai dati pubblici per i ricercatori.
La durata dell’indagine dipenderà dalla complessità del caso e dalla disponibilità di Temu a collaborare. Il procedimento non esclude inoltre eventuali azioni delle autorità nazionali di protezione dei consumatori o di controllo della sicurezza sui prodotti.
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