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Le malattie respiratorie sono sempre più diffuse tra i bambini. Ogni anno il 30 per cento dei bambini italiani in età prescolare viene colpito da polmonite, bronchiti, faringiti, laringiti o tracheiti.

Il dato emerge nel corso del Congresso nazionale degli specialisti della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) a Napoli.

Gli esperti mettono in guardia dalla bronchiolite, in particolare, sindrome di origine virale che attacca le piccole vie aeree fino ad arrivare ad ostruirle del tutto, e che rappresenta la principale causa di ricovero in ospedale per i neonati nel primo anno di vita.

Le conseguenze della malattia possono essere veramente diverse. Si può andare dal semplice raffreddore fino ad arrivare a serie complicanze che possono portare anche al ricovero in terapia intensiva.

Ma quali sono le regole da seguire per proteggere i propri figli da queste malattie respiratorie?

Ecco le principali regole consigliati dai pneumologi pediatri per evitare le infezioni respiratorie nei periodi autunnali-invernali:

– Lavarsi sempre bene le mani prima di toccare un bimbo
– Se il bimbo ha meno di sei mesi non lasciarlo mai nella stessa stanza con chi soffre di raffreddore o influenza
– Evitare il più possibile che il bambino scambi con altri bambini o adulti, oggetti che possono trasferire germi (per esempio cucchiai, tazze, cuscini o coperte)
– Utilizzare fazzolettini di carta monouso, non devono essere lasciati per casa
– Non fumare in casa ed evitare che l’esposizione dei giovanissimi al fumo passivo
– Non portare il neonato in strade o ambianti molto trafficati. Se si abita vicino a zone ad alta densità di traffico si raccomanda di arieggiare la casa nelle ore non di punta
– Mantenere una buona igiene domestica senza però utilizzare eccessivamente spray o deodoranti
– Vaccinare sempre il piccolo, perché grazie all’antinfluenzale è possibile ridurre il rischio d’infezioni
– Rivolgersi tempestivamente ad un pediatra appena compaiono sintomi persistenti
– Seguire sempre e solo i consigli del proprio medico di fiducia, evitando di ricorrere a rimedi “fai da te”.

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