Secondo l’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro se ti ammali di mesotelioma hai l’80% di probabilità di non sopravvivere oltre i cinque anni dalla diagnosi. E la cosa riguarda soprattutto gli operai delle tante fabbriche, sparse in lungo e in largo la penisola, soprattutto al Nord, che per una vita hanno respirato amianto tutti i giorni, senza conoscerne la pericolosità. (altro…)
Trovate tracce di amianto nei thermos. La notizia è stata portata all’attenzione degli Stati dell’Unione europea in merito alla sicurezza dei prodotti del Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products su segnalazione del dicastero della salute italiano. Sul territorio nazionale, nei negozi di articoli casalinghi ma anche presso supermercati, sono offerti in vendita thermos sia per liquidi che per alimenti di diverse marche.
Il materiale con amianto è costituito da piccoli corpi di forma cilindrica di colorazione grigio biancastra costituiti da materiale fibroso compresso di amianto crisotilo posti nell’intercapedine del doppio involucro in vetro dei thermos, con funzione di distanziatori. Questi thermos, come si legge alla segnalazione di oggi del Ministero della Salute vengono immessi sul mercato da importatori vari con numero di modello: Termos Porta Pranzo capienza 0,35 LT articolo 2170297, codice a barre 8-029121702978. I thermos da litri 0,35 con esterno in plastica disponibili in varie dimensioni e colori, proveniente dalla Cina sono venduti in scatole di cartone.
Del lotto, ad esempio, importato da Galileo SPA con sede in Strada Galli, 27 – 00010 fraz. Villa Adriana Tivoli (RM) è venduto al dettaglio dalla Società La Satur s.r.l. in Corso Martiri della Libertà n.9 Brescia (BS), il laboratorio di Prevenzione della ATS Milano ha seguito l’analisi di prima istanza del campione “Thermos-Marca Kitchen Club”, riscontrando la presenza di TREMOLITE (Amianto), giudizio confermato da analisi di revisione da parte del Laboratorio ARPAM Dipartimento Provinciale di Pesaro con nota prot. 111381/17 del 1 dicembre 2017. Il materiale con amianto è costituito da piccoli corpi di forma cilindrica di colorazione grigio biancastra costituiti da materiale fibroso compresso di amianto crisotilo posti nell’intercapedine del doppio involucro in vetro dei thermos, con funzione di distanziatori CANCEROGENO: Liberazione di fibre di amianto (cancerogeno per inalazione classe 1 IARC) in caso di rottura del contenitore in vetro e manipolazione della pasticca di cartone amianto.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita pertanto, le autorità competenti ad attivare una azione di controllo del mercato, per il tipo di rischio cui è esposto il consumatore. In Italia è assolutamente vietata la commercializzazione e l’importazione di prodotti che contengano, anche solo come componenti interni, amianto, sostanza notoriamente dannosa per rischio cancerogeno. I consumatori che abbiano acquistato thermos che rispondono ai dati evidenziati sono invitati, perciò, a: maneggiare il prodotto con cura evitando accuratamente ogni possibilità di rottura; riportare il prodotto presso il punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto; in caso di rottura accidentale porlo in un sacchetto chiuso senza manipolare la parte contenente amianto, perché potrebbero liberarsi fibre di amianto dannose per inalazione e avvisare la competente azienda municipalizzata di zona ai fini del corretto smaltimento.
La ‘fabbrica della morte’ si trasformerà nel ‘parco della vita’. Questo il nuovo progetto di bonifica e ripristino ambientale dell’ex Fibronit sottoscritto ufficialmente a Bari alla presenza del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti.
I suoli inquinati dell’ex fabbrica di amianto nel quartiere Japigia passano nelle mani del Comune di Bari che li destinerà al verde pubblico.
Nell’accordo siglato tra ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Città metropolitana e Comune di Bari sono state definite le tappe, i tempi di attuazione e cifre degli interventi di bonifica da compiere.
I lavori il cui costo sarà di 14 milioni di euro, cominceranno a partire dal mese di settembre e dureranno circa due anni e mezzo.
Discariche abusive, prodotti pericolosi, salme provenienti dai cimiteri, interrati senza rispetto della normativa, camion carichi di rifiuti intestati ad una ditta calabrese smaltiti in modo illecito in Veneto. (altro…)
Sono pronti a partire due nuovi studi. Uno nel laboratorio di Oncogenomica Traslazionale del Regina Elena di Roma; e l’altro in Canada, che dovrebbero riuscire a dimostrare, come il carciofo possa essere un’arma naturale per contrastare il mesotelioma, “tumore dell’amianto”, una malattia che colpisce chi è a stretto contatto con l’amianto o vive nelle immediate vicinanze ad ambienti in cui ci sono presenti particelle e polveri di amianto.
I ricercatori, sarebbero convinti che il carciofo possa avere effetti positivi sui volontari a rischio di ammalarsi di mesotelioma.
Secondo gli studiosi, il carciofo, sarebbe un alimento fondamentale per creare una sostanza totalmente naturale capace di contrastare la suddetta neoplasia.
L’Istituto Regina Elena insieme alla canadese McMaster University guiderà la sperimentazione di un composto preparato appositamente in Italia su persone con un forte rischio di sviluppare questo tipo di cancro, le persone che saranno coinvolte nella sperimentazione, avrebbero già sviluppato placche polmonari da asbesto.
Si ricorda che in Italia i casi di tumore provocati dall’amianto sono 2mila ogni anno, ma si tratta di un dato in crescente aumento, e come dimostrato da diverse indagini, il picco è atteso per il 2020.
Il giudice, Simone Orazio, della II sezione penale del Tribunale di Taranto, ha condannato in primo grado, a complessivi 189 anni di carcere 27 imputati per disastro ambientale e omicidio colposo, per il decesso di 21 operai morti di cancro a causa dell’esposizione ad amianto.
Condanna di 4-9 anni e mezzo, di carcere per gli ex manager e direttori generali dello stabilimento siderurgico di Taranto Italsider/Ilva.
La pena più alta, nove anni e mezzo, è andata al manager Sergio Noce. Condanna di 9 anni per Gianbattista Spallanzani e 9 anni e 2 mesi per Attilio Angelini, accusati tutti di disastro ambientale e della morte di ventuno persone per mesiotelioma.
Pietro Nardi e Giorgio Zappa, ex dg di Finmeccanica sono invece stati condannati a otto anni e mezzo.
Fra gli imputati compaiono anche il patron dell’Ilva Emilio Riva, morto il 30 aprile scorso, suo figlio Fabio Riva e l’ex direttore di Taranto Luigi Capogrosso, condannati a sei anni.
Secondo l’accusa, l’amianto fu adoperato in modo massiccio nello stabilimento di Taranto, ed ancora oggi è presente in alcuni impianti Ilva.
Gli operai non furono formati ed informati sui rischi che correvano a causa di tale sostanza, e non ricevettero visite mediche atte a preservare la loro salute.
Il giudice ha pertanto stabilito una provvisionale anche per malattia professionale nei confronti dell’Inail, di euro 3,5 milioni.
Nuove speranze mediche arrivano per la cura del tumore dell’amianto, il mesotelioma pleurico grazie a due studi pubblicati di recente su riviste internazionali dal gruppo di ricercatori dell’Università di Siena, dell’Istituto Tumori di Napoli-CRom e della Temple University di Philadelphia, coordinati dal genetista Antonio Giordano, docente di Anatomia e Istologia patologica nell’ateneo senese. (altro…)
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi durante la presentazione della 2^ Conferenza sull’amianto che si tiene a Venezia dal 22 al 24 novembre, ha sottolineato gli aspetti che rendono più gravoso il contrasto con le malattie correlate all’amianto, per le quali vi sarebbe un lungo periodo di latenza prima del loro manifestarsi, tempo che va dai 30-40 anni, arco temporale che fa attendere il picco di tali patologie tra il 2015 e il 2020. (altro…)