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Saltano sui treni della metropolitana in corsa, restano aggrappati lungo tutto il tragitto, rischiando la vita stessa. È l’ultima moda che sta spopolando tra i ragazzini. Siamo a Milano, le stazioni della metro sono quelle della linea verde, la Due, diffuso anche un video.

Per pochi secondi, i binari che scorrono veloci sotto i loro piedi, poi l’arrivo ripreso con il cellulare da un’altra persona, probabilmente un amico che filma i due adolescenti ancora aggrappati all’ultimo vagone. Qualche minuto dopo la bravata viene postata sui social nelle “storie” dei protagonisti, soddisfatti per essere riusciti nella folle impresa.

Sfidare il pericolo, incuranti dei rischi, reggendosi ad appigli di fortuna: il fenomeno del train surfing, diffuso nell’Est Europa e in Svizzera, è approdato anche in Italia. È l’ultima deriva dell’urban climbing, che consiste nello scalare monumenti e palazzi per poi immortalare l’impresa sui canali social. A Milano era già successo: l’Arco della Pace, la torre di via Masaccio e lo stadio Meazza erano diventati le mete preferite degli “scalatori urbani”, che ora – anche grazie alle influenze estere – avrebbero spostato l’asticella ancora più in alto, mettendo a rischio la propria vita.

A Berlino, lo scorso aprile, due ragazzi di 17 e 18 anni sono morti mentre facevano train surfing in metropolitana: in corrispondenza di un ponte hanno perso l’equilibrio e sono caduti di sotto, finendo sotto il convoglio.

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