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Abbiamo visto ieri Papa Francesco, per l’ultima volta, prima della sua morte, avvenuta questa mattina alle ore 07.35.

Si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per il tradizionale Urbi et Orbi, la benedizione alla città e al mondo intero, nel giorno delle celebrazioni Pasquali. Ed è stato salutato con tante ovazioni da parte dei fedeli presenti a Piazza San Pietro. Il Pontefice è arrivato in carrozzina spinto da Massimiliano Strappetti, il suo infermiere personale. Tutti gli occhi dei 35mila fedeli erano puntati su di lui. Bergoglio è apparso affaticato e con una voce molto flebile che ha salutato la folla:  «Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua. Il maestro delle cerimonie (mons. Diego Ravelli ndr) leggerà il messaggio».

Poi l’annuncio terribile, di questa mattina, nella giornata del Lunedì dell’Angelo, in cui Papa Francesco è deceduto. L’arrivo del messaggio tramite Telegram – poco prima delle 10. Un testo nel quale il cardinale americano Kevin Farrell, il camerlengo, annunciava al mondo intero «con dolore:  “Carissimi fratelli e sorelle alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino».

Papa Francesco aveva chiesto che il suo ultimo saluto alla terra fosse un cosa molto sobria e semplice, e coerente con il suo stile di vita e di pontificato. Lo ha stabilito lui stesso con la riforma del rituale funebre papale, contenuta nella seconda edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata il 29 aprile 2024. Una delle prime modifiche previste dal pontefice riguarda la modalità con cui viene accertato il decesso. Non avviene più nella camera da letto, ma nella cappella privata del Papa, per evidenziare la dimensione spirituale del momento. Il corpo viene quindi vestito con abiti liturgici semplici, senza ornamenti o simboli regali, in linea con lo spirito di umiltà che ha sempre contraddistinto Francesco. Il rito è previsto alle ore 20 del 21 aprile.

I funerali verranno celebrati in Piazza San Pietro alla presenza di delegazioni di Stato provenienti da ogni parte del mondo. E per quanto  riguarda la sepoltura del Santo Padre, era stata scelta la basilica di Santa Maria Maggiore,  dove anche prima di diventare pontefice si recava molto spesso in preghiera, e dove ci era andato, anche subito, a deporre dei fiori, all’uscita dall’ospedale, di poche settimane fa.

Al momento non ci sono comunicazioni ufficiali su data e orario dei funerali, che dovrebbero comunque essere celebrati negli ultimi giorni di aprile. Andando indietro nel tempo ai Papi morti durante il pontificato, Giovanni Paolo II morì il 2 aprile 2005 e le esequie vennero celebrate l’8 aprile, Beato Giovanni Paolo I morì il 28 settembre 1978 e il rito funebre ebbe luogo il 4 ottobre.

La Sede Vacante inizia ufficialmente nel momento della morte del Santo Padre. Il Cardinale Camerlengo, attualmente figura chiave nella gestione della transizione, assume un ruolo centrale. Egli è incaricato di verificare ufficialmente il decesso del Pontefice, sigillare gli appartamenti papali e iniziare le procedure previste per il Conclave.

Durante questo periodo, il potere della Chiesa non è vacante, ma viene amministrato dal Collegio dei Cardinali, che si occupa esclusivamente degli affari ordinari, senza poter prendere decisioni di lungo termine o modificare la dottrina.

Ecco i primi passi ufficiali dopo il decesso del pontefice.

  • Accertamento ufficiale della morte. Il Cardinale Camerlengo verifica la morte del Papa secondo un’antica formula tradizionale e, in presenza di testimoni, dichiara ufficialmente la Sede Vacante.
  • Sigillo degli appartamenti papali. Il Camerlengo sigilla l’appartamento del Pontefice e il suo ufficio, impedendo qualsiasi accesso fino all’elezione del successore.
  • Convocazione del Collegio dei Cardinali. I cardinali si riuniscono nelle Congregazioni Generali per gestire la Chiesa durante la transizione e per organizzare il Conclave.
  • Annuncio della morte ai fedeli. La notizia viene comunicata ufficialmente dalla Sala Stampa Vaticana e le campane di San Pietro suonano a lutto.
  • Funerali. Il Pontefice viene sepolto nei giorni successivi alla sua morte, solitamente all’interno della Basilica di San Pietro o in un luogo di sua scelta, come ha lasciato scritto, diversamente,  proprio Papa Bergoglio.

Il Conclave è il processo attraverso il quale i cardinali eleggono il nuovo Papa. Solitamente si tiene tra il 15° e il 20° giorno dopo la morte del Pontefice, tempo necessario per permettere ai cardinali di tutto il mondo di arrivare a Roma. La parola Conclave deriva dal latino cum clave (“con chiave”), indicando il fatto che i cardinali vengono chiusi nella Cappella Sistina fino alla scelta del nuovo Pontefice.

Le fasi del Conclave:

  • Ingresso nella Cappella Sistina: I cardinali elettori (tutti coloro con meno di 80 anni) entrano nella Cappella Sistina dopo una messa solenne, pronunciando un giuramento di segretezza.
  • Scrutinio segreto: I cardinali votano segretamente su apposite schede. Per essere eletto, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti.
  • Fumate nere e bianche: Dopo ogni scrutinio, le schede vengono bruciate. Se non si è raggiunta la maggioranza richiesta, il fumo che esce dal comignolo della Cappella Sistina è nero. Quando viene eletto il nuovo Papa, il fumo è bianco, segnalando la fine del Conclave.
  • Accettazione del nuovo Pontefice: Il cardinale eletto viene chiamato con la formula “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. Se accetta, sceglie un nome da Papa e viene condotto nella Stanza delle Lacrime per vestirsi con le tradizionali vesti papali.
  • L’annuncio al mondo: Il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale di San Pietro e pronuncia la storica formula “Habemus Papam!”, annunciando il nome del nuovo Pontefice.

Intanto, è stata sospesa la Canonizzazione del Beato Carlo Acutis,  prevista per domenica prossima, in occasione del Giubileo degli Adolescenti. Il rito è stato rimandato per la morte del Santo Padre. Era stato il pontefice stesso a riconoscere un miracolo del ragazzo milanese, morto a 15 anni per una leucemia fulminante.

Carlo è sepolto per sua volontà ad Assisi. Era nato a Londra nel 1991 poi si era trasferito a Milano. Devoto alla Madonna e di San Francesco, era appassionato di informatica.

La malattia lo colpì nel 2016, una forma molto aggressiva di leucemia. Morì il 14 ottobre a Monza, al San Gerardo.

Quattro anni fa Carlo è stato proclamato beato, proprio dal pontefice. E l’adolescente, ha annunciato la Santa Sede, sarà patrono di Internet.