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Sono in netto a aumento i risarcimenti per errore sanitario che nell’80% dei casi vengono riconosciuti e per i quali le vittime riescono ad ottenere un indennizzo.

Un dato questo positivo per chi ha subito un danno, ma che fa lievitare anche i costi delle assicurazioni divenendo sempre meno sostenibili per ospedali e cliniche, e dimostra inoltre, che noi italiani oltre a sostenere una spesa pubblica sanitaria altissima, riceviamo in cambio un servizio pessimo, rischiando spesso anche la vita.

Nel 2011 poi ha deciso di rinunciare alla polizza il 10% delle strutture sanitarie.

L’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici 1 (Ania), ha presentato a Roma in Commissione parlamentare d’inchiesta, una relazione sugli errori e disavanzi sanitari.

Ebbene “Circa l’80%” delle denunce di errori o malpractica medica porta a un risarcimento assicurativo, che in media costa alla compagnia il 160% rispetto al premio incassato“, a spiegarlo Dario Focarelli, direttore generale dell’Ania.

Un costo che per le imprese assicuratrici è lievitato rapidamente se si pensa che negli anni ’90 incassavano 100 e pagavamo tra 300 e 400. Ora invece il trend è in discesa, ma essenzialmente perché sono aumentati i premi.

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