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La Riforma era già pronta con il Governo Renzi, ma è poi arrivato il blocco dell’esecutivo per l’osservanza della clausola della invarianza per la tassazione sugli immobili.

Cosa prevede

La bozza del decreto attuativo, mai approvato, prevede la suddivisione degli immobili in due tipologie e non in categorie e classi. Le due tipologie sono quelli di fabbricati ordinari e speciali.

Nella tipologia ordinaria rientrano gli appartamenti, che verrebbero inseriti nella categoria ordinaria O/1, mentre nella tipologia speciali verrebbero inseriti le ville, gli immobili signorili e artistici, che avrebbero una regolamentazione ben diversa.

Inoltre, per permettere una valutazione oggettiva, il valore degli immobili potrebbe essere determinato non più in base ai vani ma in base alla superficie. Ad ogni unità sarebbe dunque attribuita una rendita e un valore patrimoniale stimati in base alla zona di appartenenza e alle caratteristiche dell’immobile.

Secondo Confediliza la Riforma del Catasto aprirebbe “uno scenario di ulteriori aumenti di tassazione sugli immobili, mascherati attraverso improbabili redistribuzioni”

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