E’ partita in questi giorni, una campagna di informazione, nonché sensibilizzazione diretta a tutte le donne in gravidanza, intitolata: “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere” promossa da AssoBirra, l’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto, e da Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia).
Sembra, infatti che nel nostro paese siano oltre 560mila le donne che ogni anno diventano madri, ma ciò nonostante, molte di esse non riescono a dire no all’alcol, dimenticando pertanto, i rischi che ne conseguono.
Circa il 20% le donne in stato interessante, non rinuncia a bere birra, vino e altre bevande alcoliche. Per questo, il presidente di AssoBirra, Alberto Frausin, ha voluto spiegare e sottolineare l’importante senso di questa campagna.
Sono 8 donne su 10, quelle che non bevano o smettano di farlo appena vengono informate della gravidanza. Il 17% cerca invece di limitare il proprio consumo di alcol, mentre il 4% continua a mantenere le stesse abitudini pre-gravidanza.
I rischi nel bere anche soltanto un bicchiere di vino durante la gravidanza, li spiega il presidente dei ginecologi, Nicola Surico.
Durante la gravidanza, sottolinea l’esperto, la madre bevendo alcol trasferisce la stessa quantità al feto, e questo, può creare seri danni sia di tipo morfologico che di tipo neurologico al nascituro, facendo aumentare così l’incidenza di aborto nel primo trimestre, in quanto, agirebbe anche sullo sviluppo di tessuti fetali nella fase dell’embriogenesi.
La campagna promossa quest’anno, è indirizzata soprattutto alle under 30, perché proprio in questa fascia di età sarebbero stati rilevati i comportamenti più a rischio per il consumo di alcol durante la gravidanza.