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Sono davvero tante le aziende che scelgono l’open space come soluzione ideale, per accogliere i propri dipendenti, non solo per ridurre i costi, ma anche per creare più collaborazione tra colleghi.

Insomma, ci sono aziende che sostengono che i muri fisici rappresentino dei veri ostacoli alla condivisione e all’unione delle forze delle risorse umane.

Ebbene, secondo una recente indagine, condotta dall’Università di Berkeley, in California, è emerso che gli open space sono invece detestati dalla maggior parte dei dipendenti delle aziende, in quanto sarebbero fonte di distrazione e quindi di riduzione della produttività.

Molti impiegati, infatti, lamentano l’eccessivo rumore dei telefoni che squillano di continuo, nonché sostengono che sarebbero distratti anche dai colleghi che rispondono in continuazione ai telefoni cellulari personali, dal rumore delle stampanti e dalle chiacchierate dei colleghi vicini, dei quali si arriva a sapere ogni cosa anche della vita privata, anche senza volerlo.

Stato questo, che non favorirebbe lo scambio di idee, poiché nel confronto lavorativo con un collega o con un capo si ha sempre il timore che orecchie indiscrete vengano a sapere dell’argomento di conversazione togliendo quindi quell’importante privacy che si avrebbe invece in un ufficio chiuso da 4 mura.

Anche una precedente ricerca, svolta dal Queensland University of Technology di Brisbane, in Australia, aveva svelato che gli open space fanno male alla produttività e al benessere dei dipendenti, in quanto, questi uffici causano alti livelli di stress, conflitti interpersonali, pressione alta e un elevato turnover del personale.

Pertanto, gli uffici tradizionali, sarebbero gli ambienti migliori dove lavorare più sereni.