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La Corte di Cassazione conferma che Salvatore Parolisi è l’assassino della moglie Melania Rea, uccisa brutalmente il 10 aprile 2011 nel boschetto di Ripe di Cimitella, con 35 coltellate, ma gli toglie l’aggravante della crudeltà.

I 35 colpi inferti sul corpo della povera donna, rientrerebbero, secondo i giudici, in un atto d’impeto e non costituirebbero, pertanto, un atto di crudeltà.

La condanna chiesta per l’uomo non è più di 30 anni perché ritenuta eccessiva, ma varierà da un minimo di 16 anni ad un massimo di 20.

Il ricalcolo spetterà ora alla Corte d’Assise di Appello di Perugia.

I parenti della vittima per ora si ritengono soddisfatti che anche nel terzo grado di giudizio abbia ritenuto l’ex caporal maggiore responsabile della morte di Melania, anche se si dicono comunque dispiaciuti perché secondo loro infliggere 35 coltellate rappresenta per sempre un gesto feroce.

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