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Si chiama Tocilizumab, è un farmaco che in genere viene somministrato per trattare l’artrite reumatoide, contrastare gli effetti collaterali di alcuni farmaci immunoterapici. Questo farmaco dà però, qualche speranza anche nella lotta al coronavirus. A darne notizia, dopo averlo utilizzato su alcuni pazienti, gli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli.

Intervistato da FanPage, il direttore dell’Immunoterapia Oncologica dell’ospedale Pascale di Napoli, Paolo Ascierto spiega: “Lo abbiamo provato su un paziente in terapia intensiva e un altro paziente in divisione. Ecco, in appena 24 ore abbiamo avuto ottimi risultati tanto che oggi valutiamo di stubare il paziente in terapia intensiva. Visiti i risultati iniziamo immediatamente l’uso sperimentale su altri due pazienti affetti da Coronavirus”.

“Ci serve ad evitare i morti, consentendoci di far uscire i pazienti dalla terapia intensiva e questo per noi è davvero molto importante”, aggiunge il dottore Ascierto, che sottolinea come l’adozione del Tocilizumab sia stata caldeggiata dai colleghi cinesi, visto che nel Paese del dragone su 21 pazienti a cui lo hanno somministrato, 20 ha avuto i risultati sperati contrastando l’infezione polmonare.

“Da tempo abbiamo un accordo di scambio tra Italia e Cina qui all’ospedale Pascale – racconta Ascierto – per questo ci siamo confrontati con i nostri colleghi cinesi, in particolar modo con il dottor Ming che ci ha detto che stavano già sperimentando il Tocilizumab e che si 21 pazienti a cui lo hanno somministrato su 20 ha avuto i risultati sperati contrastando l’infezione polmonare. I cinesi sostengono addirittura che se somministrato precocemente può evitare che il paziente vada in terapia intensiva e questo sarebbe un passo importantissimo nella lotta contro il Coronavirus”.

Ascierto, sempre a FanPage, precisa: “Il Tocilizumab non è un farmaco specifico per il Covid19 ma neutralizza l’interleuchina 6, la proteina che è il principale vettore dell’infiammazione polmonare prodotta dal Coronavirus, questo ci permette di far recuperare al paziente le sue capacità respiratoria in 24-48 ore, sono risultati molto importanti”. Quindi, in sostanza, il farmaco non combatte a monte il coronavirus, ma è efficace sui suoi effetti collaterali, aiutando il paziente a migliorare dal punto di vista respiratorio, lasciandosi alle spalle un letto nel reparto di terapia intensiva e permettendogli di tornare a casa per una convalescenza, tutto sommato al quanto normale.