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Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge dell’avvocato Giulia Bongiorno (Lega) che impedisce all’imputato dell’omicidio della propria moglie o compagna di disporne delle spoglie mortali.

I voti favorevoli sono stati 107. Il testo mira a impedire che l’imputato, facendo cremare le spoglie della vittima, possa distruggere una prova molto importante.

Il ddl prevede che l’indagato non possa decidere l’inumazione o la cremazione della vittima “dall’iscrizione nel registro degli indagati e fino al passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione”. Tale divieto in caso di condanna diventa una pena accessoria.

Il provvedimento prevede anche l’introduzione nel sistema giuridico italiano del reato di femminicidio, qualificando come tale il delitto commesso da chiunque provochi la morte di una donna per motivi di discriminazione, odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti e l’espressione della sua personalità.

Tra le altre misure previste, l’introduzione nei confronti dei detenuti colpevoli di reati del Codice rosso di limitazioni all’accesso ai benefici previsti dalla legge; la presunzione di adeguatezza degli arresti domiciliari in sede di scelta delle misure cautelari; informazioni, su loro richiesta, ai parenti della vittima in caso di evasione, scarcerazione, revoca e sostituzione delle misure applicate all’imputato o al condannato.

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