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Il legale di Stefano Argentino, 27enne fermato per l’omicidio dell collega di università Sara Campanella, avvenuto lunedì scorso a Messina, ha dichiarato che il suo assistito “Ha ammesso i fatti che gli vengono contestati, ha confessato. Ha risposto a qualche domanda, ma non ha spiegato cosa lo abbia spinto ad aggredire la ragazza. Si è reso conto della gravità dei fatti, è estremamente prostrato”. “Non so dire se è pentito – ha aggiunto al termine dell’interrogatorio di garanzia -. È molto chiuso”.

Intanto il gip, nella convalida del fermo, ha scritto che la madre di Argentino voleva aiutarlo a fuggire. “È stato acquisito un biglietto, – spiega – scritto dalla madre dell’indagato, nel quale la donna faceva riferimento alla necessità di allontanarsi per un po,’ con la scusa di curarsi, nonostante dai successivi accertamenti non risultassero suoi particolari problemi di salute. Dietro l’allontanamento si nascondeva la volontà della donna di aiutare il figlio a non farsi trovare”.

Davanti al gip “Stefano Argentino ha raccontato di aver manifestato sempre il suo interesse per Sara e di essere stato ricambiato dalla ragazza anche se ha sostenuto che non erano mai arrivati a fidanzarsi”, ha aggiunto il legale. Il presunto killer inoltre non ha fornito risposte, oltre che sul movente, nemmeno sull’arma usata per il delitto. Argentino non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto ricevuto nella fuga dopo il delitto.  Dopo l’interrogatorio di garanzia, l’avvocato che ha assistito Stefano Argentino ha rinunciato al mandato. Il legale ha affermato di dover rimettere l’incarico perché è un civilista e per la difesa dell’indagato è invece necessario un esperto di penale.

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