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Mangiare meno cibo può arrivare a ridurre infiammazioni del corpo e in generale aiutare a vivere meglio è più a lungo: è questa, la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori con un nuovo studio pubblicato su Cell.

La ricerca in questione, parla di “restrizioni caloriche” in termini di benefici per il corpo a seguito di esperimenti fatti sui topi sottoposti a diete ipocaloriche.

Ma questa non è l’unica negli ultimi anni a dire che mangiare meno allunga la vita.

Ma in questo caso, si tratta del primo studio che mostra che le restrizioni caloriche hanno influenzato le singole cellule e i singoli tessuti, come spiega Juan Carlos Izpisua Belmonte, autore senior dello studio.

Se queste informazioni fossero utilizzate per sintetizzare nuovi farmaci, si potrebbero trattare tutte quelle malattie legate all’invecchiamento cutaneo e non solo.

Nel corso degli esperimenti i ricercatori hanno confrontato le reazioni dei ratti che consumavano il 30% in meno di calorie rispetto ai tratti di un altro gruppo. Ai ratti del primo gruppo venivano imposte restrizioni caloriche dall’età di 18 mesi fino a 27 mesi (un’età paragonabile a quella dai 50 ai 70 anni per gli esseri umani).

Isolando 40 tipi di cellule nei ratti degli esperimenti, cellule provenienti da varie parti del corpo come tessuti adiposi, reni, pelle, fegato, midollo osseo, cervello, eccetera, e sequenziando geneticamente le cellule, i ricercatori hanno notato dei cambiamenti a seguito dell’invecchiamento, nei ratti che seguivano una dieta normale.

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