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Tutti i giorni ogni 4 ore viene diagnosticato un nuovo caso di sclerosi multipla. Questo succede in Italia, uno dei paesi ad altro rischio per questa malattia dove ha un’incidenza di 1.800 nuovi casi l’anno.

La sclerosi multipla ricordiamo che è una patologia ad elevato impatto sociale e sanitario, in quanto colpisce la popolazione nella fascia d’età maggiormente produttiva di Roma. Per questo, un approccio globale alla patologia è l’unica via per consentire al paziente di riappropriarsi della propria esistenza.

Nell’ambito dell’incontro ‘Accesso sostenibile all’innovazione‘: c’è stato un confronto sulla Sclerosi Multipla’, promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute, con il supporto di Biogen Dompé ed il patrocino del Ministero della Salute, dell’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, e della SIN, Società Italiana di Neurologia.

Dal punto di vista dei farmaci innovativi, è un’importante alternativa per i pazienti, e si prevede per questo l’arrivo di 10 nuovi farmaci nei prossimi 5 anni.

Federico Spandonaro, docente di Economia Sanitaria all’Università di Roma Tor Vergata sottolinea che in Italia, “sulle terapie più innovative si riscontrano ancora difformità di accesso da regione a regione”: con i farmaci più innovativi viene curato il 9% dei pazienti, con forti differenze a livello regionale. Le difficoltà consistono nel riconoscere l’innovazione, ma anche nel garantire un accesso continuo rispetto ai farmaci di comprovata efficacia.

“Curarsi bene e da subito significa bloccare la progressione, non raggiungere più la disabilità, vivere la propria vita in qualità, non essere per tutti gli anni futuri solo un costo sociale e sanitario” ha aggiunto Antonella Moretti, Direttore Generale AISM.