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La polemica sullo sterminio degli armeni non si arresta e colpisce anche l’Europa.

Recep Tayyp ErdoganQualunque decisione prenda, mi entrerà da un orecchio e mi uscirà dall’altro“, ha fatto sapere il presidente islamico-conservatore turco prima che il Parlamento europeo voti su una risoluzione per commemorare il centenario dell’inizio del genocidio in Armenia.

L’Europarlamento in tale occasione dovrebbe chiedere alla Turchia di “continuare nei suoi sforzi per il riconoscimento del genocidio armeno” oltre che “l’apertura degli archivi per accettare il passato”.

Il testo sostiene che per l’Europa i turchi ottomani commisero “un genocidio” ai danni degli armeni tra il 1915 e il 1917; tuttavia, però, sarebbe stato meno duro di altre risoluzioni approvate in passato in cui in modo esplicito si definiva il riconoscimento turco del genocidio armeno come una “pre-condizione” per l’adesione della Turchia all’Ue.

E sulle parole di Papa Francesco che dice “Anche oggi stiamo vivendo una sorta di genocidio causato dall’indifferenza generale e collettiva, dal silenzio complice di Caino che esclama: ‘A me che importa?’; ‘Sono forse io il custode di mio fratello?’“, all’inizio della messa dedicata agli armeni, parlando delle violenze contro i cristiani “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima è il genocidio armeno”, Ancara convoca l’ambasciatore del Vaticano in Turchia.

La chiamata giunge subito dopo le parole del Papa sul massacro del popolo armeno, definito dal Pontefice “il primo genocidio del XX secolo”.

Le autorità turche continuano ad esprimere il loro disappunto alle parole di Bergoglio, definendole un”inaccettabile calunnia.