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chiara poggi delitto di garlasco

La Procura di Pavia “riapre” il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. La nuova indagine parte da un esposto presentato dalla madre di Alberto Stasi, l’allora fidanzato di Chiara condannato per il suo omicidio a 16 anni di carcere: secondo la difesa di Stasi sotto le unghie di Chiara non c’era il dna dell’ex fidanzato ma quello di Andrea Sempio, all’epoca dei fatti amico del fratello di Chiara. La Procura indaga ora sul 28enne.

Il giovane, come riporta il Corriere della Sera, oltre ad essere amico del fratello di Chiara frequentava spesso anche la casa dei Poggi. “Contro” di lui, secondo l’indagine della difesa di Stasi, ci sarebbero diversi elementi, all’epoca dei fatti solo parzialmente vagliati dagli inquirenti. Uno di questi sarebbe proprio l’alibi di Andrea Sempio, che presenterebbe alcune lacune. Chiara inoltre avrebbe aperto al suo assassino in pigiama, segno che probabilmente lo conosceva e si fidava molto bene.

Il ragazzo inoltre avrebbe un numero di scarpa molto simile (tra il 42 e il 42,5) a quello dell’impronta (ritenuta poi dai giudici quella di Alberto Stati) rinvenuta in casa Poggi e ritenuta appartenente all’assassino di Chiara.

Il giovane, infine, era solito girare in bicicletta e la mattina dell’omicidio due testimoni dissero di aver visto una bici vicino alla villetta di Chiara proprio nel lasso di tempo ritenuto quello in cui la ragazza veniva uccisa.

Il Procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ritenendola “fondata”, ha accolto l’istanza di richiesta della revisione del processo sul delitto di Garlasco presentata dalla difesa di Alberto Stasi. La richiesta è stata trasmessa alla Corte d’Appello di Brescia.