La Camera tre giorni fa ha approvato una proposta di legge che dà la possibilità di installare videocamere a circuito chiuso nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e per persone con disabilità a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno. Le registrazioni saranno visibili, dopo denuncia, solo dalle forze di Polizia.
I voti a favore sono stati 404, i Cinque stelle insieme a tutta la destra. Contrari 110, Pd e Gruppo misto.
Le telecamere non dovranno essere fornite “di dispositivi di comunicazione con risorse esterne”. Sarà il Garante per la protezione dei dati a definire le garanzie di sicurezza da assicurare. E per i primi tre anni, a partire dal 2018, si prevede un “fondo sperimentale” di 5 milioni di euro.
Si tratta questa di una seconda volta in due anni che la Camera dei Deputati approva la proposta di legge, in mezzo però intanto c’è stato, il rinnovo del Parlamento e ci sono tanti casi di violenza e maltrattamenti a discapito di bambini e anziani. Nella seconda occasione la proposta ha goduto di un iter legislativo accelerato. Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia al Senato, dice: “Il vero scoglio, adesso, sarà la sua conversione in legge al Senato, dove si era arenata nel 2016”. Per Mara Carfagna (vicepresidente alla Camera di Forza Italia) “le famiglie potranno essere più serene”. Mariastella Gelmini, capogruppo, parla di “un aiuto ai più deboli.