Uno studio condotto dalla Fondazione policlinico universitario A. Gemelli Irccs – Università Cattolica del Sacro Cuore, ha svelato l’origine della sindrome di Brugada, causa di aritmie fatali. “Con questo lavoro abbiamo ulteriormente dimostrato la presenza di importanti alterazioni del muscolo cardiaco nella maggior parte dei pazienti, le quali sono alla base delle alterazioni elettriche e delle aritmie fatali” ha spiegato Antonio Oliva, esperto dell’Istituto di sanità pubblica dell’Università Cattolica che ha coordinato la ricerca.
“Questa scoperta – ha aggiunto lo studioso -, oltre a importanti significati prognostici, avrà probabilmente anche delle significative ripercussioni terapeutiche. Negli Stati Uniti è stata già sperimentata l’efficacia della terapia anti-infiammatoria con cortisonici in aggiunta alle terapie convenzionali, nel debellare aritmie gravi in casi di soggetti affetti dalla sindrome”.
Grazie ai risultati ottenuti dallo studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, i medici potranno scoprire quali pazienti sono a rischio di morte cardiaca improvvisa e di aritmie.