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Il centrodestra a trazione leghista ottiene un altro incredibile successo alle regionali: Vito Bardi è il nuovo governatore della regione Basilicata.

Le proiezioni (con campione al 41 per cento) stimano che Bardi, un ex generale della Guardia di finanza fortemente voluto da Forza Italia e sostenuto da cinque liste, dovrebbe ottenere un consenso intorno al 42,47 per cento dei voti, una volta che lo scrutinio sarà definitivamente terminato, distanziando il candidato Carlo Trerotola – che aveva l’appoggio di 7 liste – di quasi 10 punti. Con questo risultato il centrosinistra perderebbe la guida della regione dove governava dal 1995.

Come già avvenuto in Molise, Abruzzo e Sardegna, dunque, la coalizione della Lega con Forza Italia (9,15%) e Fratelli d’Italia (5,82%) paga a livello amministrativo nonostante i partner siano divisi dal governo a Roma. Esperienza quest’ultima che sembra pesare sul M5s, che registra il 20,39%, meno della metà delle politiche di un anno fa (44%), ma 12 punti sopra le regionali 2013, restando comunque primo partito in Basilicata.

Sconfitta onorevole dunque per la prima prova elettorale del segretario Zingaretti, che ha chiuso la campagna in una piazza gremita di Matera.

Da leggere in due modi invece il risultato del M5s che il 4 marzo scorso conquistò in Lucania la quota record del 44%. Il calo al 20%, sempre se confermato da dati definitivi, sarebbe netto, ma rispetto alle regionali 2013 guadagnerebbe 7 punti. Molti pentastellati temono che un calo dei consensi in Basilicata potrebbe anche essere collegato alla delusione degli elettori dopo la vicenda che ha portato all’arresto di Marcello De Vito, nello scandalo sul nuovo stadio della Roma. “Ma siamo il primo partito”, sottolinea il senatore Arnaldo Lomuti.

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