Per fare fronte ai pericoli dell’eccessivo consumo di sale e grasso e dimostrare che è possibile coniugare gusto e salute, dall’Umbria è partito il progetto della «salsiccia del ben..essere!!».
Un’iniziativa realizzata nell’ambito del programma di studio ed educazione alimentare «Città del benessere!!», nato a Gubbio dalla collaborazione della Usl Umbria 1 con il Centro studi nutrizione umana con il patrocinio dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi).
«La strategia adottata a livello nazionale – sottolinea il coordinatore del progetto Guido Monacelli, medico nutrizionista della Usl Umbria 1 e presidente regionale Adi – avrebbe tuttavia una limitata efficacia in regioni come l’Umbria, dove il pane è storicamente “sciapo” e prevale invece il consumo di altri alimenti tipici della tradizione e della gastronomia regionale ad alto contenuto di sale. Tuttavia, si è deciso di intervenire sulla produzione di salumi ed anche di formaggi (quest’ultimi ancora in fase sperimentale) con la convinzione di riuscire a ribaltare il luogo comune secondo cui il prodotto tipico è buono ma fa male».
L’iniziativa inq uestione, ha comportato una attenta rivisitazione scientifica e tecnologica della produzione dei salumi, grazie all’Alto Chiascio, la collaborazione di alcune aziende locali, che producono insaccati con una ridotta quantità di sale, del 35%, e per contrastrae le patologie tiroidee il sale iodato e aromatizzazione che privilegia il finocchio e il peperoncino a scapito del pepe, nonché tagli magri (con diminuzione dell’apporto calorico e dei grassi saturi) e assoluta assenza di conservanti.