David Sassoli è stato eletto presidente del Parlammeto europeo. L’esponente Pd a Strasburgo nel gruppo dei Pse, ha ottenuto la maggioranza assoluta, 332 dei 662 voti validi sugli altri candidati che hanno ottenuto: 162 voti il conservatore Zahradil, 133 la verde Keller, 42 la “sinistra” Rego.
A favore di Sassoli hanno giocato anche gli equilibri – sempre importanti – per incarichi europei: la Germania che fa il pieno con la presidenza della Commissione e la Francia ottiene la presidenza della Banca Centrale Europea.
La scelta di Sassoli è stata anche oggetto di una telefonata tra il premier Spagnolo Pedro Sanchez: pieno sostegno al candidato italiano anche dalla Spagna, è la sintesi del colloquio riferita da fonti parlamentari del Pd.
Nel suo primo discorso da presidente, Sassoli come prima cosa ha sottolineato la necessità di rivedere gli accordi di Dublino sui flussi migratori: “Signori del Consiglio Europeo, questo Parlamento crede che sia arrivato il momento di discutere la riforma del Regolamento di Dublino che quest’Aula, a stragrande maggioranza, ha proposto nella scorsa legislatura”. Ha poi ribadito l’importanza dell’istituzione comunitaria: “L’Unione europea non è un incidente della Storia, siamo i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia”. E ha concluso: “Il nazionalismo ideologico produce virus”.
Vittoria! @DavidSassoli presidente del Parlamento Europeo. Un Italiano del @pdnetwork tra le massime figure delle istituzioni europee. Il Governo Italiano ha fatto danni e ci ha isolato. Il @pdnetwork c’è e conta, al servizio delle Istituzioni e del nostro Paese. Il tweet di Nicola Zingaretti.
Mentre Matteo Salvini ha commentato con disappunto la sua nomina a presidente: “Un parlamentare del Pd, pensate un po’, un ex giornalista della Rai, magari con ancora il contratto della Rai, che fa il presidente del parlamento europeo per la sinistra, per il Pd. Bello, rispettoso degli taliani e degli europei che hanno votato. A presiedere il Parlamento uno di sinistra, magari anche coi voti di qualcuno del centrodestra, anzi sicuramente sì, visti i numeri. Ma della Lega no sicuramente”.