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La disfunzione erettile è un problema particolarmente delicato di cui tanti uomini preferiscono non parlare per imbarazzo a partner e specialista. Infatti, il 43% di essi, dopo 3 anni dall’insorgenza del disturbo, tace e preferisce non fare alcuna visita medica. Al punto che, più del 40% non si confida neanche con la propria partner.

Vissuta spesso come una sconfitta della propria virilità, la disfunzione erettile è un vero e proprio tabù.

Ecco allora che arrivano cinque linee guida sviluppate dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, in collaborazione con il presidente dell’Associazione medici endocrinologi (Ame) Vincenzo Toscano, e Consulcesi Club.ti, per sensibilizzare gli uomini a sottoporsi a controlli periodici dal proprio medico di fiducia.

Il confronto con il medico – spiegano gli esperti – è fondamentale perché ci sono fattori di rischio che possono provocare l’insorgenza della disfunzione erettile, come ad esempio l’obesità, il consumo di tabacco, di alcol e droghe, l’uso di farmaci anti-ipertensivi e di psicofarmaci ma anche malattie come il diabete e la depressione.

La disfunzione erettile è un campanello d’allarme di una cardiopatia ischemica, di ipertensione, diabete mellito, dislipidemia, sindrome metabolica. Sottovalutarla può mettere a rischio non solo la vita di coppia, ma anche la propria salute.

Gli specialisti ricordano per questo motivo che affidarsi a social network, forum e motori di ricerca può essere molto rischioso, perché non possono in alcun modo sostituire la visita di uno specialista. Cercare informazioni su internet può essere molto pericoloso e fuorviante, nonché un viatico per l’acquisto di (presunti) farmaci online che possono nuocere gravemente alla salute.

Non parlare con la partner del problema, infine, prendere farmaci a sua insaputa, non aiuta certo il dialogo e la comprensione. Al contrario, parlarne apertamente rafforza il legame e lo stesso iter terapeutico potrebbe essere meno gravoso se affrontato in due.

Ricordiamo che la disfunzione erettile può interessare non solo le persone di una certa età, ma può colpire anche i giovani. In ogni caso, sottolineano gli endocrinologi, è importante promuovere la cultura della salute sessuale e riproduttiva tra i ragazzi, in modo che si sottopongano a controlli periodici, senza aspettare che compaiano i primi sintomi della patologia.

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