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Parte anche in Veneto la sperimentazione del farmaco giapponese Avigan (Favipiravir). Lo ha annunciato in diretta oggi su Facebook il presidente della Regione Luca Zaia. «Sta girando un video di un farmaco giapponese, l’Avigan. L’Aifa ha dato l’ok alla sperimentazione, e verrà sperimentato anche in Veneto, spero che da domani si possa partire», ha detto il governatore del Veneto Zaia.

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, in Veneto 298 persone che erano risultate positive sono state dimesse dalle strutture ospedaliere e, in larga parte, considerate guarite. È dal loro sangue che, in parallelo alla sperimentazione di due farmaci, sta per arrivare una nuova speranza di cura per ben 1.341 contagiati che ancora sono a tutt’oggi ricoverati. Si tratta di una procedura di autorizzazione all’attuazione di una tecnica utilizzata con successo in Cina e suggerita anche ai medici di Padova dai colleghi arrivati da Wuhan.

Un farmaco usato in Giappone per trattare nuovi ceppi influenzali si sarebbe rivelato essere molto efficace, si legge sul sito del Guardian, nei pazienti Covid-19 con sintomi lievi, e sarebbe anche utile per evitare che le condizioni dei malati si aggravino. Anche la Cina sta ora conducendo test su 340 persone coinvolte, e i risultati sarebbero davvero molto “incoraggianti”.

Già usato in Italia nel 2015
Avigan, o Favipiravir o Favilavir, è noto nel trattamento contro il Covid-19 già da settimane anche in Italia, come possiamo leggere in un articolo de Il Fatto Quotidiano dal titolo «Coronavirus, l’oncologo: “Subito protocollo nazionale per usare Tocilizumab. È efficace contro la polmonite da Covid 19″»

Ma quali sono al momento i medicinali con le carte in regola per fare la differenza nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19?

Favilavir è stato il primo farmaco approvato dalla National Medical Products Administration of China ed è un antivirale che ha mostrato una buona efficacia con minimi effetti collaterali, in un trial clinico su 70 pazienti a Shenzhen.

Quale è la novità, dunque?
La novità è che di recente – se ne parla il 18 marzo 2020 sul The Guardian – le autorità mediche cinesi hanno visto nel farmaco giapponese, prodotto dalla Toyama Chemical (Fujifilm group), un’efficacia contro il nuovo coronavirus. Secondo Zhang Xinmin, funzionario del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia, il farmaco avrebbe un alto grado di sicurezza e sarebbe efficace nel trattamento.

In Italia, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha attivato, in collaborazione con l’Ema, l’ente regolatorio europeo dei medicinali, una fast track, un iter veloce che consente, nel caso vengano alla luce dati su nuovi farmaci efficaci per combattere Covid-19, di approvarne l’uso negli ospedali in poche ore. I requisiti sono la disponibilità di dati sulla sicurezza dell’impiego nell’uomo, ricorda l’Aifa all’Adnkronos Salute.

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