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Dopo mesi e mesi di minacce i medici di famiglia della Fimmg hanno deciso di incrociare le braccia il prossimo 19 maggio.

Lo scopo è di arrivare al rinnovo convenzionale con il servizio sanitario nazionale, bloccato da ben 6 mesi.

Il 19 maggio, infatti, gli studi di medici di base non saranno aperti al pubblico.

Saranno garantite solo le visite urgenti in assistenza programmata a pazienti in stato terminale, le prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI), e tutte quelle prestazioni che vengono definite nell’ambito degli Accordi regionali.

Aderiranno allo sciopero ma solo per 4 ore anche i medici di continuità assistenziale, emergenza sanitaria, servizi territoriali e medicina penitenziaria.

Anche in questo caso, saranno garantite solo le prestazioni indispensabili.

Il sindacato annuncia di essere pronto a proclamare altre giornate di sciopero finché non si avrà una risposta adeguata da parte della Conferenza delle Regioni.