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rimborso pensioni

Dal primo agosto prossimo l’Inps pagherà a titolo di arretrati la rivalutazione delle pensioni in base all’inflazione sancita dalla sentenza della Consulta, che aveva dichiarato illegittimo il blocco della perequazione.

Ad essere interessate sono le pensioni da 3 volte il minimo fino a 6 volte, secondo un decalage che viene confermato da una circolare Inps pubblicata oggi.

Le pensioni fino a 1500 euro riceveranno un rimborso di 796,27 euro per gli anni dal 2012 al 2015.

In particolare saranno restituiti 210,6 euro di adeguamento per l’inflazione per il 2012 e 447,2 per il 2013.

Per il 2014 e il 2015, sarà rispettivamente di 89,96 euro e 48,51 euro.

Per il 2012 e 2013 i pensionati continueranno a percepire un reintegro del 100% dell’inflazione con tutti i trattamenti dell’importo fino a tre volte il minimo; del 40% per quelli superiori a 3 volte il minimo e fino a 4 volte; del 20% per quelli sopra a 4 volte il minimo e fino a 5 volte; del 10% per quelli sopra 5 volte il minimo e fino a 6 volte.

Per il 2014 e il 2015 la rivalutazione sarà riconosciuta a partire dalle pensioni superiori a 3 volte il minimo e fino a 6 volte e sarà pari al 20% della percentuale assegnata per ogni fascia di reddito per gli anni 2012-2013.

Dal 2016 infine, le percentuali di perequazione verranno incrementate nella misura del 50% del 40% fino a quattro volte il minimo, del 50% del 20% fino a cinque volte e del 50% del 10% fino a sei volte.

Così per gli assegni superiori a 3 volte il minimo e fino a 4, che costituiscono la maggior parte dei casi, la base della pensione diventerà da agosto di 1.525 euro mensili, per arrivare da gennaio 2016 ad euro 1.541 euro.

Il nuovo importo della pensione dell’anno 2016 diventerà la nuova base per il calcolo della perequazione a regime. A decorrere dal 2017 torneranno comunque in vigore le disposizioni sulla rivalutazione automatica delle pensioni della legge 388 del 2000.