Sono stati riscontrati sei casi di ‘variante inglese’ Covid-19 dai ricercatori del gruppo di sequenziamento genomico coordinato da Davide Cacchiarelli presso l’istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli, il Tigem. I sei tamponi provenivano da viaggiatori di ritorno da Londra, controllati nei giorni scorsi nell’aeroporto di Capodichino prima della sospensione dei voli dal Regno Unito.
I ricercatori hanno determinato la sequenza completa del genoma virale in 115 tamponi positivi eseguiti negli ultimi mesi in Campania dall’Istituto Zooprofilattico.
Nei restanti campioni analizzati sono state identificate otto diverse varianti, tutte appartenenti al “tipo B”, largamente diffuse in Europa.
Lo studio, i cui risultati sono stati depositati in Gisaid (il database di riferimento mondiale per le sequenze dei genomi virali), fornisce quindi una prima mappa delle varianti Sars-CoV-2 presenti in Campania. Sono in corso, rende noto la Regione, ulteriori studi in stretta collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Spallanzani.
Individuati anche tre casi di variante inglese in Veneto.
Lo ha detto ieri Antonia Ricci, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezia, illustrando nel punto stampa della Regione i risultati preliminari di studi di sequenziazione sulle varianti del virus. Ricci ha spiegato che lo zooprofilattico ha messo a punto un modello rapido che identifica le mutazioni tipiche della ‘variante inglese’, senza rendere necessario il sequenziamento del genoma, che viene fatto successivamente. “Avevamo individuato – ha detto – 5 campioni di pazienti che avevano un collegamento con il Regno Unito, sospetti quindi di essere portatori di questa variante: di questi, 3 sono risultati positivi alla variante, due a Treviso, uno a Vicenza”.