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Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è stata fortemente contestata da alcuni attivisti che hanno fatto irruzione nella sala della Festa dell’Unità a Bologna, interrompendo così l’incontro appena iniziato.

Armati di pentole, cucchiai e coperti, una sessantina di attivisti hanno iniziato a fare rumore impedendo di poter proseguire con l’evento.

“Vergogna, vergogna”, hanno urlato nei confronti del ministro, mostrando anche alcuni cartelli con scritte contro la riforma scolastica.

”Quod non fecit Gelmini, fecit Giannini”, hanno scritto i manifestanti su uno dei cartelli mostrati nel corso del dibattito.

Mentre prendendo la parola dal palco si è levato, una delle insegnanti del gruppo dei contestatori ha detto “Noi siamo la parte buona e sana della scuola, siamo a difesa della scuola pubblica e contro i provvedimenti calati dall’alto”.

Tra i fischi, urla e rumore di pentole e stoviglie, il ministro prima ha cercato di parlare con un docente precario che ha criticato la riforma e l’ipotesi di un concorso, poi ha deciso di lasciare il Parco della Montagnola, rinunciando ad andare avanti.