Secondo quanto annunciato dai media israeliani, le forze di sicurezza palestinesi sono intervenute per disperdere centinaia di giovani palestinesi che stavano bruciando il complesso storico in cui è custodita la Tomba di Giuseppe a Nablus in Cisgiordania, luogo di pellegrinaggio e già fonte di grande tensione in passato.
Un giovane israeliano è stato accoltellato da un palestinese ad Hebron, notizie che hanno arrecato non poco dispiacere al governo israeliano che proprio ieri aveva proclamato, al termine delle preghiere, una Giornata di collera a Gerusalemme est e in Cisgiordania.
Il ministro Uri Ariel (del partito nazionalista Focolare ebraico) ha così dichiarato: ”gli stessi palestinesi, mentre mentono sfrontatamente e denunciano un asserito cambiamento da parte nostra dello status quo nel Monte del Tempio (Spianata delle Moschee, ndr), a loro volta profanano e bruciano un luogo sacro all’ebraismo”, chiedendo al premier Benyamin Netanyahu di ordinare all’esercito di assumere il controllo di quell’edificio.
Secondo la tradizione ebraica la ‘tomba di Giuseppe’ a Nablus e’ quella appartenente al personaggio biblico figlio di Giacobbe e di Rachele, divenuto influente consigliere del Faraone d’Egitto.