Tatuaggi, manicure, trattamenti estetici come laser o filler effettuati in ambienti non adeguatamente sterilizzati possono causare l’epatite c. In aumento soprattutto tra le donne in età fertile che rappresentano oggi circa il 15% della popolazione affetta da questa malattia.
E’ un nuovo dato molto preoccupante secondo gli esperti, perché fino a qualche anno fa la maggior parte dei casi si verificava dopo i 50 anni, mentre si verifica molto prima mettendo a rischio la fertilità femminile.
Quello dell’aumento di casi nelle donne in età fertile è solo uno dei temi emersi nel corso del 51° Congresso internazionale sul fegato che si sta tenendo in questi giorni a Barcellona dove si sono riuniti oltre 14mila esperti per fare il punto della situazione su nuove terapie antivirali, sul problema della resistenza e sulle strategie di prevenzione.
Nella donna, l’epatite C segue un andamento ciclico, ha spiegato Erica Villa, docente di Gastroenterologia all’univeristà di Modena e Reggio Emilia nonché presidente dell’associazione Women in Hepatology: “In età riproduttiva i sintomi sono blandi, mentre in menopausa c’è un peggioramento della situazione perché venendo meno l’effetto protettivo degli estrogeni l’infiammazione aumenta così come la resistenza ai farmaci”. La quale per la prima volta ha studiato la diversa risposta ai trattamenti da parte delle donne in menopausa affette da epatite.
Del perché si registri un aumento dei casi tra le donne fra i 30 e i 40 anni la dottoressa spiega che il motivo è da ricercare tra i trattamenti estetici: “In una piccola percentuale di casi, c’è una trasmissione sessuale, ma nella stragrande maggioranza il contagio è dovuto alla mancanza di sterilizzazione e pratiche igieniche nei trattamenti estetici come il tatuaggio, il piercing, la manicure ma anche il laser o i filler”.