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donazione rene da vivente

Milano, donna di sessanta anni rimasta anonima, dona la vita a a quattro persone grazie ad un suo rene.

Per la seconda volta in Italia, ma la prima a Milano, una donna ha deciso di donare in modo “samaritano” – ovvero senza sapere a chi sarebbe stato destinato – un suo rene.

Un “regalo” – avvenuto lo scorso 5 luglio al Policlinico – che ha messo in moto una vera e propria macchina di solidarietà che ha permesso a quattro persone – tre maschi e una donna – di ricevere un trapianto e di salvare la vita ad altre quattro persone.

Sì, perché quattro parenti degli operati – pronti alla donazione ma incompatibili con i propri familiari – hanno donato il loro rene permettendo di salvare gli altre persone in una magnifica catena di reciproco aiuto.

Il rene della donatrice samaritana è andato all’ospedale di Pisa, mentre un parente del malato pisano ha donato un proprio rene a un paziente compatibile nella stessa città. A sua volta il secondo donatore pisano ha donato un rene all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. Da qui è partita l’ultima staffetta con un donatore senese, anche lui parente dell’uomo che ha ricevuto il trapianto, che ha donato un rene all’azienda Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

“Questo caso – ha spiegato il ministro della salute Beatrice Lorenzin, è di particolare rilevanza perché grazie alla donazione da vivente cross-over è stato possibile incrociare in successione tutti i donatori e i riceventi delle coppie – idonei al trapianto da vivente ma incompatibili tra di loro a livello immunologico o per gruppo sanguigno – creando una catena di donazioni e di trapianti”.