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Donna incinta di origine curda condannata a morte, per aver dato fuoco a un’immagine del fondatore della Repubblica islamica dell’Iran, Ruhollah Khomeini. A renderlo noto è l’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Arabiya”, secondo cui la donna rischia ora una “esecuzione imminente”. Da parte sua, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite chiede un'”azione urgente” per contrastare la decisione.

Prima di lei, la magistratura iraniana aveva condannato a morte un ragazzo di 18 anni accusato di aver “diretto” le rivolte nel nord dell’Iran, nella città di Nushahr. E precedentemente, Mehdi Mohammadi Fard e Mohammad Boroghani, giovani di 18 e 19 anni arrestati nel quadro delle perduranti proteste che caratterizzano il Paese dal 17 settembre, scoppiate in seguito alla morte di Mahsa Amini, una 22enne curda deceduta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per aver infranto il codice di abbigliamento che impone alle donne di portare il velo.

Il 9 gennaio scorso, altre tre persone sono state condannate in quanto accusate di aver ucciso tre membri delle forze di sicurezza durante le proteste, portando a 17 il totale degli individui condannati a morte in relazione alla violenta mobilitazione nazionale.

foto crediti tgcom24

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