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Nell’insula dei Casti Amanti di Pompei, come ha mostrato Alberto Angela, nel suo documentario televisivo andato in onda in prima serata du giorni fa su Rai1, ch c’erano bambini che disegnavano sui muri. Scene di gladiatori, cacciatori, dipinti da bambini piccoli con il carboncino sui muri di un cortile di servizio, nella casa del Cenacolo colonnato su via dell’Abbondanza a Pompei, e che aiutano anche a  capire meglio l’infanzia ai tempi degli antichi romani.

A Pompei è partito un progetto di restauro, che da oggi è visitabile “dall’alto” grazie a un sistema di passerelle sospese, il Parco Archeologico di Pompei è impegnato, infatti, in un progetto di ricerca interdisciplinare per valorizzare quanto di nuovo sta emergendo, con i nuovi scavi e restauri.

Oltre ai disegni dei bambini, per il cui studio il Parco ha avviato una collaborazione con il dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Università Federico II a Napoli, sono stati documentati i resti di due vittime, una donna e un uomo, morti nei lapilli del Vesuvio davanti al portone chiuso della casa dei Pittori al lavoro (chiamata così in virtù del fatto che si stava ridipingendo al momento dell’eruzione); all’interno della casa, è venuto alla luce un piccolo cubicolo (“camera da letto”), allestito come studiolo in prossimità del tablinum (sala di ricevimento) della casa.

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