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I genitori della piccola Laura Origliasso,  bimba di cinque anni vittima dell’incidente in cui a perso la vita, per lo schianto della Freccia Tricolore appena fuori l’aeroporto di Caselle (Torino) il 16 settembre scorso, hanno espresso la volontà di voler incontrare il maggiore Oscar Del Dò, il pilota del velivolo che si è schiantato e che è indagato per disastro e omicidio colposo.

“Le parole verranno da sé, quando lo vedremo”, ha spiegato Paolo, il padre 49enne della piccola Laura, come riporta la Repubblica.

La bimba era a bordo dell’auto con tutta la famiglia. “Stavamo accompagnando nostro figlio a una partita di pallone a Venaria. Ricordo che siamo improvvisamente stati colpiti da una palla di fuoco. Facciamo spesso quella strada e mai avremmo  immaginato che potesse essere così pericolosa”, ha aggiunto il padre di Laura. La vettura è uscita dalla carreggiata, si è ribaltata su se stessa e poi anche incendiata. La bimba è morta tra le fiamme mentre i familiari sono rimasti ustionati. Il papà ha cercato di salvarle la vita, ma non ce l’ha fatta, restando ustionato a sua volta. Gesto per il quale non si sente affatto “un eroe, chiunque avrebbe fatto lo stesso al mio posto”. E per quanto riguarda l’inchiesta, l’uomo ha dichiarato: “Abbiamo fiducia nelle istituzioni. E ci auguriamo che le responsabilità vengano al più presto accertate. Vogliamo che sia fatta giustizia per nostra figlia“.

“Non riusciamo a immaginarci il futuro. Mia moglie e io viviamo giorno per giorno facendoci forza l’uno con l’altra: lo facciamo per nostro figlio Andrea, al quale non c’è stato bisogno di dire nulla perché purtroppo ha vissuto ogni attimo dell’incidente senza mai perdere conoscenza. Andrea ha subito gravi ustioni, ma per fortuna sta recuperando in fretta”, ha proseguito l’uomo. “Chi ha conosciuto Laura non potrà mai dimenticarla. Per certe ferite non può esserci una cura, nulla potrà lenire mai la perdita di una figlia”, ha concluso Origliasso.

L’aereo sarebbe precipitato a causa di uno stomo di uccelli. Ci sono ancora le indagini in corso.

 

foto crediti quotidianocanavese

 

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