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Ad uccidere Simonetta Cesaroni sarebbe stato Mario Vanacore, figlio del portiere del palazzo dove la giovane fu trovata morta in Via Poma il 7 agosto del 1990. Sullo studio del commercialista dove lavorava.

A scriverlo sono i carabinieri in una corposa informativa consegnata nelle mani dei magistrati della procura di Roma che, però, parlano di “ipotesi e suggestioni che non consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato”. Per questo il 13 dicembre hanno chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto due anni fa in seguito a un esposto da parte della famiglia della vittima.

L’uomo tre giorni dopo l’omicidio di Simonetta Cesaroni venne prima fermato (passò quasi un mese in carcere) e poi rilasciato. A 20 anni di distanza dall’omicidio, poi si tolse la vita.

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