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Secondo una ricerca condotta dall’Università di Monastir (Tunisia) e dalla King Saud University (Arabia Saudita), l’olio di oliva protegge il fegato contro azioni ossidative sviluppate da un agente esogeno esterno il 2,4 D (noto erbicida).

I ricercatori hanno utilizzato 80 cavie dividendole in differenti gruppi: un gruppo di controllo, un gruppo nutrito con olio d’oliva, un gruppo nutrito con un estratto lipofilo di olio d’oliva, un gruppo nutrito con un estratto idrofilo di olio d’oliva.

Le cavie sono state esposte all’acido 2,4 D, noto erbicida, conosciuto anche per fenomeni ossidativi ai danni dei tessuti epatici.

Ebben, i topi trattati con l’erbicida hanno mostrato segni di danno epatico significativo.

Nei due gruppi, invece, nutriti con olio d’oliva tal quale e quello con estratto idrofilo, è stato evidenziato un significativo aumento dell’attività degli enzimi antiossidanti mentre si è verificata una diminuzione dei marker di danno epatico.

Il Prof Hammami alla luce dei risultati ottenuti, ha dichiarato: “La frazione idrofila dell’olio di oliva sembra essere quella più efficace nel ridurre lo stress ossidativo indotto, il che indica che l’estratto idrofilo può esercitare un effetto diretto antiossidante sulle cellule epatiche.”

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