“Cioccolato e Pistacchio” di Chiara Lico
Alacrán Edizioni – Collana Lilith
Costo 14,00 Euro
E’ un romanzo che appassiona il lettore da subito per il suo realismo. La vicenda è ricca di contenuti, e incentrata sulla violenza perpetrata contro le donne. Argomento attualissimo che riempie le pagine della cronaca nera.
Si parla di una vita distrutta, solidarietà femminile, il farsi forza tra donne per un obiettivo comune, nonchè il riuscire a rimettere insieme i cocci di una vita che non è più la stessa.
Autrice di questo libro, è Chiara Lico. Nata a Roma nel 1975, dal 2000 giornalista professionista, redattrice del Tg2 Rai che conduce.
Laureata in Lettere, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento di ruolo delle materie classiche nei Licei e negli Istituti superiori.
Ha esordito come scrittrice nel 2007 con il romanzo Zitto e scrivi (Stampa Alternativa) e nel 2009 ha scritto l’inchiesta Anni di Cemento, sull’abusivismo edilizio. Con Il numero tre, compreso nell’antologia Racconti nella Rete (Newton Compton, 2007) ha vinto il premio LuccAutori. Con Denada (Edizioni Alisei, 1997) ha vinto il premio Enzimi-Scrittura Fresca. Con la sua tesi di Laurea sull’epistolario tra Luigi Pirandello e Marta Abba, si è aggiudicata il premio MURSIA (1999).
Cioccolato e pistacchio è un libro che fa parte della collana Lilith, dedicata all’universo femminile, della Alacrán Edizioni.
Racconta di Alessandra, insegnante e di Rossella, commessa, ruoli vissuti ed interpretati dalla stessa donna.
Il tutto accade quando, Alessandra subisce una violenza sessuale di inusitata ferocia, compiuta da un gruppo di giovani semplicemente per noia.
Ed è proprio, allora, in seguito a questa terribile esperienza, che la donna Alessandra, decide di cambiare identità diventando Rossella.
Il suo volto non è più lo stesso, nonostante i numerosi interventi ricostruttivi e la sua vita è distrutta per sempre.
Però ad un certo punto succede qualcosa di inaspettato…
Nella vita di Rossella sopraggiunge un barlume di speranza, grazie all’incontro con una prostituta romena di nome Mihela, donna sola, maltrattata e disperata quanto lei, con un figlio piccolo in Romania, che riesce a farle ritornare la fiducia.
Fiducia ricambiata da Mihela, e che per entrambe, si trasformerà, lentamente, in fiducia in se stesse e in una grande voglia di riscatto, nel voler ricostruire le loro vite, partendo appunto da un obiettivo comune: rendere possibile il ricongiungimento di Mihela con il suo bambino.
Recensione di Giovanna Manna