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Si è spento nella Casa di Cura Villa Mafalda di Roma, il 79enne scrittore, giornalista e regista Alberto Bevilacqua, intorno alle 10.10 di questa mattina.

Della sua morte, lo riferiscono all’AGI fonti sanitarie della clinica, dove Bevilacqua era ricoverato dall’11 ottobre 2012 a causa di uno scompenso cardiaco, oltre a fonti della Mondadori, casa editrice con cui erano uscite le sue ultime opere. I medici, fanno sapere, che in questo anno l’intellettuale, aveva avuto un decorso a fasi alterne, tra miglioramenti e peggioramenti, fino ad arrivare alla crisi fatale che lo avrebbe ucciso.

Ma questa mattina, l’avvocato Rosa Zaccaria, che assiste Michela Macaluso, da oltre 10 anni compagna dello scomparso scrittore, comunica che era riuscito ad avere il via libera per una perizia di parte che accertasse le sue condizioni, ma purtroppo è stato troppo tardi. I familiari di Bevilacqua, avrebbero, però chiesto al pm Elena Neri di procedere con l’autopsia in modo da accertare le cause del decesso. La Procura di Roma aveva infatti aperto un fascicolo per lesioni colpose nei confronti dei vertici di Villa Mafalda, procedimento tuttora aperto. Sì, perché, durante la degenza la clinica si era rifiutata di trasferirlo in una struttura più attrezzata. Così era scattata la denuncia della Miti, nome d’arte della Macaluso, sporta oltre che nei confronti della clinica anche nei confronti della sorella di Bevilacqua, Anna.

Ricordiamo che Alberto Bevilacqua aveva vinto il premio Strega, il Campiello e per due volte il Bancarella ed è autore di Giallo Parma, la Califfa e altri romanzi best seller.

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