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Si fa sempre più vicina la probabilità di arrivare ad una terza dose di vaccino per tentare di contrastare la diffusione della variante Delta.

In Norvegia migliaia i cittadini, che hanno aderito all’indagine scientifica avviata nel paese, proprio sugli effetti delle terza dose di vaccino somministrata agli immunodepressi.

Al momento hanno risposto positivamente oltre 16.000 persone che hanno un sistema immunitario indebolito, proprio perché è su questi che il Covid ha gli effetti più gravi, e si vuole verificare se una terza dose possa aiutare a creare una barriera più efficace contro il virus.

Infatti, molti dei partecipanti coinvolti nella ricerca non hanno avuto grandi risultati con le prime due dosi di vaccino.

Secondo lo studio condotto dall’ospedale universitario di Oslo e finanziato, tra gli altri, dall’alleanza sui vaccini Cepi (The Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) che ha contribuito con 26 milioni di Nok (le corone norvegesi), il progetto mira a reclutare almeno 6090 pazienti e 10.000 partecipanti sani che finora hanno ricevuto due dosi.

I vaccini prescelti per la sperimentazione sono Pfizer-Biontech e Moderna. L’obiettivo principale è quello di riuscire a trovare la risposta immunitaria fornita per questo gruppo. I ricercatori desiderano anche scoprire come i farmaci immunosoppressori possano influenzare la risposta immunitaria dopo la vaccinazione e in che modo l’età, il sesso e lo sviluppo delle cellule T influiscano sulla risposta.

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