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Santa Evita è la serie tv ispirata all’omonimo best seller dell’argentino Tomás Eloy Martínez, che debutta su Star, Disney +, dal 26 luglio prossimo e racconta, la storia di un corpo imbalsamato senza tomba e della leggenda che ne è scaturita.

Un thriller latinoamericano, non è la biografia di Eva Duarte Perón, semmai la storia dell’incredibile pellegrinaggio del suo cadavere con qualche flashback che narra il prima della sua dipartita. Il 26 luglio 1952 Evita muore di cancro all’età di 33 anni. Poco prima di andarsene chiede al marito di non essere dimenticata. Juan Peron la prende in parola, e mezz’ora dopo il suo trapasso un anatomista di fama inizia il processo di imbalsamazione. Per tredici giorni il cadavere di lei, truccato, pettinato e coperto da un sudario bianco, viene esposto nell’atrio della Segreteria di Buenos Aires per l’ultimo omaggio da parte di migliaia di cittadini. Quindi in una teca di Vetro. Si era deciso di tumulare il cadavere della first lady in un grande mausoleo a lei dedicato, ma prima che il progetto potesse essere completato, Perón fu rovesciato da un colpo di stato militare nel 1955. Dopo il peronismo fu bandito e anche solo possedere un’immagine di Evita divenne illegale. Così ha inizio la vita dopo la morte, il viaggio di Eva Perón post mortem. Il governo militare si chiedeva cosa fare con il suo corpo. Per la gente era Evita, la Santa, da amare e venerare, per i militari era un pericolo, un simbolo da cancellare. Seppellire il cadavere poteva far unire i peronisti fedeli e anche le masse che vedevano in Evita un idolo da venerare. Ci sarebbe stato un luogo dove pregare, un luogo di aggregazione. Eva, da morta, era percepita come un pericolo, anche di più di quando lo fosse stata in vita.
Furono creati allora – viene narrato nel libro e nella leggenda di popolo – altri cadaveri, tre o quattro, identici al suo, nel trailer si vedono quattro salme uguali, con le fattezze di Evita, forse manichini, per confondere e sviare la popolazione e non far sapere dov’era il corpo della vera Eva. Per oltre un decennio, il cadavere e le sue copie cambiarono mani e luoghi, attraversando l’Argentina e l’Europa. Il vero cadavere fu sepolto nel ’57 in gran segreto a Milano, da dove è stato poi recuperato e restituito ai Perón dopo il ritorno dall’esilio in Spagna. Martínez racconta le storie di tutti coloro che per un motivo o per l’altro hanno avuto a che fare con il cadavere. Alcuni sono stati perseguitati fino alla morte, altri hanno avuto incidenti inspiegabili, altri spiati per tutta la vita. Le vicissitudini del cadavere sono rocambolesche in un mix tra finzione e realtà. I fatti storici si intrecciano con la parte inventata. Anche da morta insomma, forse più di prima, Eva Peron ha continuato a sprigionare una potenza che si è dimostrata capace di catalizzare l’attenzione, la devozione del popolo e di orientarne le volontà.

Questa serie vanta nel cast attori di fama internazionale come ad esempio Natalia Oreiro (Eva Perón), Ernesto Alterio (Colonnello Moori Koenig) e Diego Velázquez (Mariano), Francesco Orella (Dottor Pedro Ara) e Darío Grandinetti nel ruolo di Juan Domingo Perón.

Santa Evita girata in oltre 40 location a Buenos Aires, in Argentina, con oltre 120 attori e 1300 figuranti vede ricostruzioni storiche dettagliate, costumi e scenografie progettati e realizzati da un gruppo di professionisti locali. L’attrice e produttrice messicana Salma Hayek Pinault e José Tamez (entrambi della casa di produzione Ventanarosa) sono i produttori esecutivi della serie che è stata sviluppata e co-prodotta da Non Stop. Santa Evita è stata diretta dal regista Rodrigo García, che è anche produttore esecutivo, e dal regista, attore, regista teatrale e sceneggiatore argentino Alejandro Maci, che è anche produttore artistico. La sceneggiatura è stata invece scritta da Marcela Guerty e Pamela Rementería.

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