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Militari, su entrambi i fronti, congelano lo sperma con il desiderio di potersi fare un giorno una famiglia, anche in caso di morte.

Alla fine di dicembre Mosca aveva reso gratuita la possibilità di poter donare il proprio sperma congelato in una criobanca per i militari chiamati a combattere al fronte.

La decisione era stata subito rilanciata dalla Tass, l’agenzia di Stato russa: “Le famiglie di coloro che sono stati chiamati al servizio militare avranno libero accesso al trattamento dell’infertilità e allo stoccaggio di biomateriale in una criobanca”. All’annuncio, scrive Il Giorno, avevano risposto in moltissimi e secondo Fontanka, un sito web di San Pietroburgo, si era registrato un insolito boom di richieste per il congelamento delle proprie cellule riproduttive.

Stessa decisione presa anche tra le fila di Kiev, in molti avrebbero scelto di trasmettere e proteggere il loro patrimonio genetico. “E’ un diritto e allo stesso tempo un modo per resistere al genocidio attuato dai russi”, ha spiegato l’avvocato Olena Babich, che si occupa di questioni legate alla fecondazione assistita.

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