Il 1522, il numero nazionale antiviolenza e antistalking promosso nel 2006 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità, gestito dal 2020 da Differenza Donna, associazione con sede operativa in un appartamento di Roma confiscato alla criminalità, dopo i continui e recenti fatti di cronaca, o nelle giornate di sensibilizzazione come il 25 novembre, il telefono squilla sempre di più.
A spiegarlo, in un video su ANSA.it, è Maria Spiotta, responsabile del numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522.
Ecco come funziona il 1522, numero nazionale antiviolenza e antistalking.
Tra chiamate e messaggi via chat, il 1522 raggiunge in media 150 contatti al giorno. Provengono da tutta Italia, non c’è distinzione territoriale né sociale e le vittime di violenze hanno età diverse e le situazioni diverse.
A chiamare sono loro stesse che subiscono violenze o stalking; ma spesso anche i loro familiari, o vicini di casa allarmati da liti frequenti, amici e colleghi, insegnanti e educatori che hanno bisogno di capire come comportarsi, anche operatori sanitari e delle forze dell’ordine. In alcuni casi a contattare il 1522, come per Telefono Azzurro, sono i bambini, i figli che assistono o sono anch’essi vittime di violenza domestica.
Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24, e tutto l’anno. Risponde, in 11 lingue, ci sono operatrici specializzate, mediatrici culturali, avvocatesse, e anche un’esperta di disabilità, perché la violenza colpisce tutte. Le chiamate fanno in modo di poter tutelare la privacy, avvengono in forma anonima e non sono registrate. Non si risponde con un protocollo fisso ma ogni donna viene consigliata per quella che è la sua situazione attuale.
Il compito delle operatrici telefoniche, è quello di instaurare un legame con la vittima, supportare e spesso indirizzare verso i Centri antiviolenza vicini. Mai come in questo caso una telefonata può cambiare un destino. Può salvare una vita.