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Adottare un bambino in Italia, presenta ancora oggi tante difficoltà. Una domanda su 10 sul fronte nazionale va a buon fine, mentre una su 4 sul fronte internazionale.

I coniugi devono essere sposati da almeno tre anni, aver compiuto i 25 anni e, all’inizio dell’iter, il genitore più giovane non deve aver superato i 41 anni o i 58 in caso di minore 17enne. Anche un single può adottare, ma solo in casi eccezionali, mentre la pratica è vietata alle coppie omosessuali.

Si comincia con la richiesta all’Asl, si procede con il colloquio con un assistente sociale e infine si arriva al tribunale dei minori. Un cammino lungo e complicato, tanto che, dicono dall’associazione Amici dei bambini, “dall’inizio alla fine possono passare anche quattro-cinque anni. Anche se la legge prevede sei mesi circa per la conclusione della pratica di idoneità, l’itinerario è sempre molto più lungo e difficoltoso. L’ok deve arrivare dai servizi sociali, i tempi di attesa possono arrivare anche a tre anni. Ecco perchè in tanti rinunciano e tantissimi bambini restano negli orfanotrofi.

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