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Nel pomeriggio del 18 novembre, alle ore 18.00, nella elegante cornice della Villa Reale di Monza, all’interno della “Sala da Ballo”, ha avuto luogo una tavola rotonda dal titolo “un uomo può uccidere un fiore ma non può contenere la primavera (M. Gandhi)”.
L’evento incentrato sull’analisi del fenomeno del femminicidio è stato organizzato dalla Questura di Monza e della Brianza e dal Comune di Monza, con la collaborazione della Reggia di Monza.
L’iniziativa si va ad incardinare all’interno delle manifestazioni in avvicinamento alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che, come noto, ricorre il prossimo 25 novembre.
Per contrastare e sradicare questo terribile fenomeno, sempre più diffuso, anche in Italia, nella nostra società civile, è di vitale importanza promuovere la cultura del rispetto verso la donna, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Per questo motivo, sono stati invitati al convegno anche studenti dell’IIS Mosè Bianchi e del Liceo Frisi di Monza; questi ultimi hanno presentato un sito, da loro  realizzato in lingua inglese, per favorire anche alle donne straniere l’accesso alle agenzie di tutela e sostegno in caso di violenza.
Il titolo scelto per la tavola rotonda è significativo, la citazione di Mahatma Gandhi è un grido potente da sussurrare a tutte le donne vittime di violenza, un messaggio di lotta, resistenza e resilienza contro la brutalità della violenza messa in atto dall’uomo sulla donna. Una battaglia che deve coinvolgere tutti, nessuno escluso, grazie a una rete di protezione per ogni donna vittima di violenza, ed ognuno, per la propria parte che gli compente, come hanno  spiegato anche il Questore di Monza e Brianza, Marco Odorisio, il vice Prefetto Giacomo Pintus, in rappresentanza della dottoressa Patrizia Palmisani (assante) e il Sindaco Paolo Pilotto. I cui interventi sono stati moderati dalla bravissima giornalista di Monza Today, Jessica Signorile.
Di grande impatto le parole del Sig.ra Filomena Lamberti, prima donna ad essere stata colpita e sfregiata con l’acido, nella propria abitazione, nel proprio letto di casa, da parte del marito violento, e padre dei suoi tre figli, dopo 30 anni di matrimonio e sofferenze, di ogni tipo. E dal quale era in procinto di separarsi. E della D.ssa Fausta Angrisani, psicoterapeuta e responsabile del Centro Antiviolenza Linearosa di Spaziodonna di Salerno; del Dott. Fabio Roia, Presidente FF del Tribunale di Milano e Presidente della Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano che ha offerto un contributo video; come anche della Procuratrice Aggiunta d.ssa Manuela Massenz, responsabile del  Dipartimento Vittime vulnerabili della Procura di Monza; della Psicologa della Polizia di Stato Giovanna BUETI e dell’avvocata Tatiana Biagioni, Advisory Board Assolombarda per il sociale.
All’interno della Villa Reale è stata anche allestita da parte dell’Associazione Libere Sinergie una mostra denominata “Com’eri vestita?” – che racconta storie di abusi attraverso l’esposizione di 18 manichini che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita – e una mostra fotografica denominata “Tanto a me non capita…”, rappresentazione in bianco e nero di momenti quotidiani di violenza psicologica.
Le mostre saranno visitabili anche domenica 19, con un ingresso omaggio ed uno ridotto al prezzo di 8 € ai partecipanti alla 2^ We Run For Women – Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi, competizione, che ha registrato il sold out, organizzata dalla Questura di Monza e della Brianza, dal Comune di Monza e dall’associazione Monza Marathon Team asd, e che vedrà ai nastri di partenza oltre mille iscritti.

E alla cui gara  prenderanno parte oggi:

• Daniele D’ONOFRIO atleta delle Fiamme Oro Padova
• l’AC Monza con le ragazze e lo staff tecnico della formazione Under 19 femminile
• gli allievi dell’Accademia Guardia di Finanza di Bergamo
• i poliziotti della ASD Sezione Atletica Polizia di Stato di Torino
• oltre 100 poliziotti e familiari della Questura di Monza e della Brianza
• rappresentative delle Questure di Milano e Bergamo e del III Reparto Mobile della Polizia di Stato Milano
• operatori della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Monza, della Polizia provinciale di Monza e Brianza, della Polizia Locale di Monza ed i Vigili del Fuoco di Monza
• il Prefetto di Padova, Francesco Messina (10k non c.)
• il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza, Luca Sant’ambrogio (10k competitiva).
Tutti i finisher della 10k sia competitiva che non competitiva riceveranno una medaglia con raffigurata una donna stilizzata che alza le braccia in segno di vittoria, un’immagine che vuole imporsi con fermezza, racchiudendo il forte messaggio che si intende trasmettere con l’iniziativa. La medaglia è stata realizzata, nel pieno rispetto dell’ambiente, con legno riciclato ricavato da alberi caduti e da materiale raccolto durante la pulizia dei boschi e quindi non derivante dal disboscamento illegale.
Ogni partecipante riceverà anche la T-shirt ufficiale dell’iniziativa, di un brillante arancione, sull’onda della campagna “Orange The World”, sul petto riporta il nome dell’evento ed i loghi dei partner in colore blu, in analogia con la medaglia finisher, per molti runner un indumento prezioso attraverso il quale rievocare le emozioni della partecipazione all’evento e che, per questo evento, ha anche il compito di continuare a propagare la campagna per prevenire la violenza di genere. A T-shirt e medaglia, si sono aggiunti un prodotto della linea Saugella, prodotti forniti dal partner Iperal Supermercati, un asciugamano tecnico riservato agli iscritti da BCC Milano e un buono thè o cioccolata offerto dal Bar Cavriga.
Il ricavato proveniente dalle iscrizioni alla corsa sarà devoluto ai 4 Centri Antiviolenza della Rete Artemide di Monza e della Brianza, le cui volontarie e operatrici erano presenti presso i gazebo dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.
Inoltre, con l’esibizione del Pettorale alla biglietteria della Villa Reale avrà diritto, nel fine settimana 18-19 novembre, a un ingresso ridotto (8 euro) più un accompagnatore gratuito per visitare la Villa e le mostre “Com’eri vestita” e “Tanto a me non capita…” allestite dalla Associazione Libere Sinergie.
“What Were You Wearing’”, ‘Com’eri vestita?’ è la mostra che racconta storie di abusi, poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti, da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita’. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano, la mostra intende suscitare reazioni e portare i visitatori a pensare: “ho questi indumenti appesi nel mio armadio!” oppure “ero vestita così questa settimana”. “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”.
Altra iniziativa sulla tematica, che si è svolta nelle medesime giornate è la mostra fotografica “Tanto a me non capita…”, che è la rappresentazione in bianco e nero di momenti quotidiani di violenza psicologica: le sfumature di comportamenti che non vengono identificati come violenza, ma che costantemente minano la consapevolezza di molte donne. Le azioni in dissolvenza che ci fanno pensare che tanto a noi non possa capitare e, invece, capita più spesso di quello che si possa immaginare.  Inoltre, domenica 19 novembre dalle 15 alle 17 l’attrice Rossella Raimondi porterà nelle Stanze della Villa Reale una rappresentazione teatrale della mostra fotografica.
Infine, come ogni anno, anche quest’anno si svolgerà la campagna Orange the World, istituita da UNESCO, volta a sensibilizzare la comunità per il totale abbattimento della violenza sulle donne e la salvaguardia dei diritti umani.
Tra il 25 novembre il 10 dicembre, giornate per i diritti umani, il Parlamento europeo ed edifici istituzionali simbolo in tutto il mondo si tingono di arancione per i 16 giorni di attivismo contro le violenze di genere. Grazie alla collaborazione tra Questura di Monza e Brianza e Soroptimist International Sezione di Monza gli uffici di Polizia di via Montevecchia saranno illuminati di arancione nelle giornate del 25 e 26 novembre.

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